I professionisti modenesi riuniti nel C.U.P. (Comitato Unitario delle Professioni) esprimono la loro profonda solidarietà a Giovanni Tizian, giornalista della Gazzetta di Modena, di Narcomafie, di Linkiesta.it e autore del libro “Gotica. ‘ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea”, che si trova sotto scorta a causa di vili minacce mafiose.
Giovanni Tizian è un giovane professionista, come tutti i giovani professionisti con grande entusiasmo e spesso con scarsissima remunerazione svolge con passione il proprio lavoro. La sua professione è al servizio di tutta la collettività, perché Giovanni ha scelto di informare, di far sapere, di diffondere la verità con inchieste che evidentemente sono risultate talmente approfondite e reali da infastidire i mafiosi ormai, purtroppo, radicati sul nostro territorio.
Tutto questo non è accettabile! Come professionisti non possiamo accettare che un collega professionista rischi la vita perché ha scelto come “specializzazione” la verità. Non possiamo accettare che, in un paese democratico, chi dice la verità finisca sotto scorta proprio per difendere i diritti di chi invece consapevolmente e comodamente ondeggia nella legalità “fluttuante”. Non possiamo accettare che un professionista per fare il suo dovere, per realizzare le sue inchieste e permettere alla collettività di conoscere fatti e verità debba esporsi al rischio e mettere in grave pericolo la propria vita.
Quanto sta accadendo deve far riflettere la collettività e soprattutto noi professionisti. Dobbiamo prendere coscienza della realtà: Modena non è più l’isola felice di un tempo. A Modena, come nelle città del profondo Sud, si minacciano i giornalisti, si estorce, si spara, si ricicla, si reinvestono capitali illeciti, si corrompono professionisti. Questa è la realtà che Giovanni Tizian racconta e che tanto infastidisce mafiosi e corrotti. Giovanni la violenza mafiosa l’ha già conosciuta: suo padre Giuseppe Tizian, funzionario del Monte dei Paschi di Siena a Locri, è stato ucciso nel 1989 dalla ‘ndrangheta. È per questo che Giovanni sa bene da che parte stare, ed è per questo che i professionisti di Modena sono al suo fianco consapevoli che è necessario stare dalla parte della verità, della democrazia, di una professione libera dai condizionamenti e dalle minacce mafiose.
Chiediamo il risveglio di tutta la società civile, una presa di posizione forte e chiara che indichi ai mafiosi da che parte sta la città di Modena, i suoi cittadini e i suoi rappresentanti istituzionali. Chiediamo di stringersi intorno al giornalista minacciato Giovanni Tizian e intorno ai suoi familiari, che a Modena da sempre sono attivamente impegnati nella lotta alle mafie. Una comunità attenta e consapevole non può che rafforzare la scorta e la sicurezza del nostro concittadino minacciato. I professionisti di Modena, nel condannare il vile gesto di minaccia ribadiscono la loro vicinanza e profonda solidarietà a Giovanni Tizian in questo momento così difficile per la vita privata e per la professione, confermando l’appoggio a tutte le iniziative di denuncia che seguiranno, a partire dalla campagna “Io mi chiamo Giovanni Tizian” lanciata da Sos Impresa e Rete per la legalità.
(Comitato Unitario delle Professioni di Modena)