“È una ritorsione di una parte della classe politica nei confronti della magistratura.” Il commento di Alessandro Borghetti, coordinatore provinciale IDV. “Quello a cui stiamo assistendo è una prevaricazione della classe politica su uno degli altri poteri fondativi della nostra repubblica. Infatti la legge prevede già per i magistrati che sbagliano sanzioni disciplinari che vanno dal richiamo, alla sospensione di servizio e stipendio fino alla rimozione. Se non sono imparziali commettono un reato per cui vengono citati in causa dallo stato e subiscono un processo. Il rischio maggiore è quello di compromettere la serenità del giudizio, sopratutto quando ad essere indagato è un uomo di potere. In quel caso la ritorsione nei confronti del giudice potrebbe farsi strumentale a solo scopo intimidatorio per condizionarne il giudizio o almeno per non lasciare che si sbilanci troppo. Infatti l’altra pesante conseguenza è che i magistrati per evitare la rivalsa degli imputati, che si sono visti dare torto, si limitino a confermare le precedenti sentenze in materia; tenendosi alla larga da giudizi innovativi che determinano la fisiologica evoluzione del diritto. Quest’ennesimo attacco nei confronti della magistratura giunge proprio mentre tutti invocano più sforzi nei confronti della criminalità organizzata, quando la magistratura persegue le cosche è buona quando se la prende con i potenti colletti bianchi è da sanzionare invece.”
(Italia dei Valori – Modena)