Si è spento all’ospedale di Guastalla nella serata di lunedì Romano Lentini, 89 anni, uno dei fondatori della Cisl di Reggio Emilia.
“Ci piace pensare che, ora, – spiega Margherita Salvioli Mariani, segretaria della Cisl di Reggio Emilia – il paradiso sia ricompensa dei sacrifici e delle speranze che, da cristiano, sulla terra ha portato e testimoniato. Esprimo le condoglianze di tutta la Cisl alla famiglia e alle tante persone che ne hanno apprezzato le opere”. Romano Lentini, che era presente all’elezione della segretaria Salvioli Mariani e a lei era legato da amicizia e stima reciproca, è stato anche un grande fotografo e, tra le tante immagini, la memoria corre ad alcuni celebri suoi scatti. Come quelli che immortalarono Guastalla sommersa dopo l’esondazione del Po, nel 1951, e il ponte di barche sul Grande Fiume a Dosolo. Episodi che scelse Guareschi anche per il suo Don Camillo e che divennero, coi film, famosi in tutto il mondo.
E, come il fabbro Peppone, anche Lentini aveva conosciuto il lavoro manuale. Quello delle aziende Reggiane dove da subito aveva lavorato. Nelle celebri officine Reggiane del dopoguerra c’era un solo sindacato, la Camera del Lavoro, ma appena i cattolici manifestarono diverse sensibilità rispetto ai dettami comunisti, Romano, assieme ad altri, fondò la Libera Cgil che, di lì a poco, sarebbe sfociata nella Cisl, ufficialmente costituita nel maggio del 1951. Entrò nella segreteria generale all’VIII congresso a dicembre del 1958, quando Giuseppe Mazzoli veniva confermato segretario e, in Italia, sul sindacato si riversavano le discussioni sull’installazione dei missili Nato. Dopo aver fondato la Cisl di Gualtieri, cittadina dove ha sempre vissuto, della sua passione (luoghi, persone, tra i suoi innumerevoli scatti) fece mestiere e aprì un laboratorio fotografico che condusse sino alla pensione, ma mantenne il suo impegno nel sindacato e rafforzò quello nel sociale. Nel maggio del 1984 fu nominato ministro straordinario della Comunione e, nel 1996, accolito. Volontario Avo era solito aiutare i sacerdoti nel dono dell’eucarestia nell’ospedale di Guastalla sino a pochi anni fa.
“Fu pioniere del sindacato in condizioni di vita e rapporti sindacali non certo agevoli – ricorda Loris Cavalletti, segretario dell’Fnp Cisl –. Ascoltarlo era motivo di crescita per il suo impegno in fatto di conquiste sindacali, difesa delle condizioni del lavoro e della pluralità sindacale. Singolare il fatto che, pur avviando un’attività professionale, mantenne il suo impegno nel sindacato e con la Fnp in particolare nella lega di Guastalla, dove amava ritrovarsi con i tanti amici. Si attivò molto nel ricostruire la storia della Cisl, come in occasione delle celebrazioni del 50° e del 60°. Mondo del lavoro e diritti per gli anziani restavano il suo impegno, ma anche rivendicazione del dialogo diretto tra sindacato autonomo, e politica”.
Fu, infatti, proprio Lentini che lo scorso maggio, in occasione delle celebrazioni per il 60° della Cisl portò in dono la prima bandiera ricamata del sindacato che, ora, svetta nella sala Braglia (dedicata al primo segretario Fnp) nella sede di via Turri. Quel giorno il suo intervento fu applauditissimo e Romano Lentini ripercorse dal palco i tempi in cui “la parola cristiani dava un po’ fastidio e, quando, nel 1950 si costituì la Cisl (derivata dalla libera Cgil nel 1948) in via Emilia, sopra lo storico fotografo Artioli”.
Lascia la moglie Giuseppina Mazzoni e il figlio Claudio. Questa sera alle 20.30 presso la Casa della Comunità di Gualtieri la recita del Santo Rosario. Il funerale si terrà domani pomeriggio, mercoledì 8 febbraio, alle 14.30 nella chiesa di Sant’Andrea a Gualtieri. Per volontà della famiglia “non fiori ma opere di bene”, nello stile di Romano.
Immagine: segretari Cisl con Lentini, terzo da dx