La Federazione della Sinistra della bassa modenese è solidale con i lavoratori dell’Ipercoop di Mirandola in protesta contro le aperture selvagge del supermercato. L’imposizione della domenica lavorativa è puro sfruttamento dei lavoratori del commercio e le cosiddette liberalizzazioni del Governo Monti si sono rilevate per quello che sono: un regalo alla lobby della grande distribuzione.

A pagare il conto di questi provvedimenti sono i lavoratori, in primis le donne, visto che il personale è per la maggior parte femminile, e poi le famiglie, disgregate da orari e giorni di lavoro che non tengono in alcun conto le esigenze di vita dei nuclei familiari.

Ma le aperture domenicali sono sbagliate anche dal punto di vista economico, perché l’apertura domenicale comporta un aumento del costo del lavoro e dei servizi, che determinerà un incremento dei prezzi alconsumo, sempre a danno dei consumatori. Inoltre, andare la domenica al supermercato non serve ad aumentare gli stipendi dei consumatori, ma solo a spezzettare in più parti il momento della spesa.

Pesantemente penalizzati dalle aperture domenicali anche i piccoli esercizi commerciali dei centri storici, e relativi dipendenti, che non possono reggere i ritmi della grande distribuzione; ma risulteranno vani anche gli sforzi delle amministrazioni comunali dell’Area Nord per animare i centri storici, che saranno sempre più vuoti mentre si riempiranno le gallerie dei centri commerciali.

Condanniamo le aperture domenicali e siamo dalla parte dei lavoratori e dei sindacati che si stanno adoperando per intervenire a tutela deidipendenti del commercio, e chiediamo che i Sindaci dell’Area Nord intervengano perché si apra un tavolo di confronto con tutti gli operatori della grande distribuzione per fermare le aperture selvagge dei centri commerciali.

Non possono essere i lavoratori a pagare le scelte sbagliate di un governo che immagina un’Italia a misura di banche e centri commerciali.

(Federazione della Sinistra – bassa modenese Circolo “Carlo Giuliani”)