Le voci che si vanno rincorrendo in questi giorni sul cambio congiunto dei direttori generali delle due aziende sanitarie modenesi sono l’ulteriore conferma di un malcostume di cui resta prigioniero il sistema sanitario modenese e non solo. Pur in mancanza di notizie ufficiali, già si rincorrono ipotesi e nomi di possibili papabili per i due incarichi. Tutto questo è scandaloso! Nessuno sembra preoccuparsi dei programmi e dei progetti di rilancio e risanamento della sanità modenese. L’unica attenzione che domina la scena è di quale corrente o “anima” è espressione questo o quel candidato. Dei timori e delle critiche piovute da autorevoli ambienti sanitari al PAL, approvato nei mesi scorsi, e delle risposte da fornire per allontanare i timori di una caduta della qualità delle prestazioni non si intravede traccia nei commenti di questi giorni. Nelle intenzioni di chi governa e tiene le redini delle nomine non c’è alcuna consapevolezza dei disastri combinati con il PAL votato dagli amministratori modenesi, su cui – senz’altro tardivamente – sono giunte opportunistiche prese di distanza, quando invece era il caso certamente di alzare barricate prima della sua approvazione da parte della Conferenza socio-sanitaria territoriale.
Appaiono dunque del tutto incomprensibili le voci che danno per certo che l’assessore regionale rimuoverà i due direttori modenesi, Giuseppe Caroli e Stefano Cencetti, colpevoli unicamente di aver dato un avallo tecnico a scelte che il PAL ha fatto in omaggio non alle esigenze della utenza, ma degli interessi e convenienze politiche. L’allontanamento di Caroli e Cencetti, dunque, suona soprattutto come il prezzo che i “marpioni” della politica locale intendono pagare per errori loro: Caroli e Cencetti non sono altro che le “prede” date in pasto ai critici del PAL per allontanare responsabilità che, invece, devono essere unicamente imputate alle istituzioni modenesi, e in particolare alla Provincia o alla Conferenza socio-sanitaria.
(Italia dei Valori Modena)