«È giusto che gli studenti imparino, anche attraverso le sanzioni, ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni, ma è anche necessario che la scuola, le istituzioni, i genitori proseguano nelle azioni educative improntate al dialogo perché è così che si può far crescere nei ragazzi l’attenzione al confronto, all’ascolto e al pluralismo, allontanando il rischio di uno sbocco violento e intollerante del disagio diffuso nelle giovani generazioni». È la risposta che Elena Malaguti, assessore provinciale all’Istruzione, ha dato in Consiglio provinciale all’interpellanza sull’occupazione dell’istituto d’arte Venturi e sulle sanzioni disciplinari che ne sono seguite, proposta da Luca Ghelfi (Pdl).

L’assessore Malaguti ha ribadito la contrarietà, già manifestata negli incontri con gli studenti promotori delle mobilitazioni effettuati insieme al presidente Sabattini, al metodo delle occupazioni, «potenzialmente pericolose e soprattutto lesive del diritto allo studio della maggioranza dei ragazzi», aggiungendo che «occorre un’educazione che porti ad assumersi le proprie responsabilità e a riparare, ma anche a costruire e in questa direzione vanno le forme di lavoro sociale che in alcune scuole si stanno sperimentando come forme di “risarcimento del danno” alternative alla sanzione. Ma tutti noi percepiamo l’ansia per il futuro dei nostri ragazzi e ne condividiamo le preoccupazioni sulle quali intendiamo confrontarci e lavorare in modo costruttivo».

L’assessore ha poi sottolineato il pieno rispetto dell’autonomia scolastica e decisionale dei dirigenti d’istituto, «che svolgono un compito delicatissimo e che hanno dimostrato, non solo da quest’anno, professionalità ed equilibrio nella gestione di situazioni difficili come le occupazioni».

Nella replica Luca Ghelfi si è detto d’accordo con la «difesa dell’operato dei dirigenti scolastici e soprattutto con la tutela del diritto allo studio di tutti gli studenti».