Giovani, rappresentanti del mondo omosessuale, partiti, associazioni: una manifestazione atipica, ma partecipata quella organizzata da Gd sotto il segno del “limone che ride”. Tanti i fotografi e le telecamere per immortalare i baci degli intervenuti.

“Sul palco si sono succeduti esponenti di associazioni, politici, musicisti e attori. In piazza alcune centinaia di persone, soprattutto giovani. Un tema delicato come quello del diritto alla affettività di gay e lesbiche è stato affrontato con lievità ed ironia e, quando dalle parole si è passati ai baci, le coppie sono state formate secondo le propensioni di ciascuno.

Una manifestazione inedita quella che è andata in scena oggi pomeriggio a Modena, in piazza Matteotti, grazie ai Giovani Democratici della Federazione di Modena. Inedita, perché come ha spiegato dal palco anche Giorgio Dell’Amico dell’Arcigay di Modena, di questi temi si è cominciato a parlare nelle scuole, ma non ci si era ancora mostrati in piazza. Magari accompagnati dalla mamma, come la giovane signora dell’associazione Agedo che è salita sul palco con il figlio per denunciare il malessere di quelle famiglie che vedono additare i propri figli come “obbrobri” della natura. Il vero “obbrobrio”, ha ribadito Davide Baruffi, segretario provinciale del Pd di Modena, è che in questa Italia tanto perbenista non si sia ancora riusciti a fare una legge seria contro l’omofobia. A Modena, per prendere parte alla manifestazione, anche Fausto Raciti, il segretario nazionale dei Giovani Democratici.

Le parole del senatore Giovanardi che, nei giorni scorsi, aveva paragonato due donne che si baciano per strada al fare pipì in pubblico – scrivono i democratici in un comunicato – sono state più volte evocate, ma sempre con una buona dose di ironia. Alle accuse di “squadrismo” rivolte dallo stesso senatore agli organizzatori della manifestazione, ha risposto dal palco Giuditta Pini di Gd: “Caro senatore, io i libri di storia li ho letti, e da nessuna parte c’è scritto che i fascisti andavano sotto casa dei proprio avversari politici e si baciavano”. La storia ci insegna ben altro, e la tolleranza è una conquista di civiltà e democrazia”.