Un premio a “una storia imprenditoriale lunga 35 anni, costruita mattone dopo mattone, con forza e tenacia”, accompagnata da originali e meritorie iniziative rivolte al benessere e al sostegno del personale dipendente. A riceverlo Serigrafia 76, la storica azienda di Montecchio Emilia leader nella stampa di decorazioni adesive per le grandi industrie, nel corso della quindicesima edizione di “Montecchio ad arte”. La premiazione, avvenuta sabato pomeriggio nella cornice del Cortile interno del Castello medievale di Montecchio Emilia, è stata l’occasione per segnalare e ringraziare personalità o enti montecchiesi che si sono particolarmente distinti per le loro attività riguardanti i settori dell’imprenditoria, della cultura e del volontariato.
Un riconoscimento per un’azienda divenuta, nei suoi trentacinque anni di attività, leader nel settore della serigrafia per l’efficiente servizio fornito al mondo industriale, forte della continua capacità di innovare e modificarsi secondo le esigenze del cliente. “La vicenda di Giancarlo Mammi e Jones Boniburini rappresenta un paradigma del successo della piccola e media impresa emiliana, vera spina dorsale dello sviluppo che ha portato le nostre Comunità dalla drammatica povertà del dopoguerra al benessere dei giorni nostri – si legge nelle motivazioni del premio, consegnato dal sindaco di Montecchio Emilia, Paolo Colli -. Uno stile e un approccio, quello della Serigrafia ’76, oggi raccolto dalla seconda generazione imprenditoriale e che è accompagnato da originali e meritorie iniziative rivolte al benessere e al sostegno del personale dipendente, nella quasi totalità femminile”.
“Siamo molto soddisfatti per il premio ricevuto – è il commento dell’Amministratore delegato Fausto Mazzali -, un’ulteriore occasione per ribadire l’importanza del senso di responsabilità sociale dell’impresa, come elemento fondamentale del nostro successo sul quale puntare, perché ci piace considerare i nostri dipendenti come parte di un’unica grande famiglia”. Una scelta di campo, ribadita qualche mese fa con l’attivazione del servizio di baby sitter per le dipendenti, per coprire le ore del giorno durante le quali i figli rimangono “scoperti dalla vigilanza dei familiari. “In questi tempi di crisi abbiamo scelto di puntare sul welfare, mantenendo l’occupazione senza licenziare nessuno: siamo una piccola azienda, ma pensiamo in grande, sicuri che la capacità di sapere innovare rappresenti la chiave per riuscire sui mercati internazionali”.