Enrico Aimi, Vicepresidente dell’Assemblea Legislativa, si schiera decisamente contro l’ipotesi di imporre l’IMU a tutti i beni immobili ecclesiastici e denuncia il rischio dell’ennesimo ‘salasso’ per le famiglie modenesi. È una follia bollare come attività commerciali gli oratori, gli asili e le scuole paritarie perché c’è un bar all’interno o viene chiesta una retta che a stento copre le spese.
In provincia di Modena – spiega Aimi – le scuole paritarie sono tantissime: circa 109 asili, 12 elementari, 3 medie e 9 superiori che ogni giorno affiancano il pubblico per dare un supporto alle famiglie e formare migliaia di bambini e ragazzi.
Il rischio concreto – denuncia Aimi – è quello di mettere nuovamente le mani in tasca ai cittadini, costringendo i genitori a pagare rette salatissime a causa delle imposte che graveranno sulla scuola dei loro figli.
Sebbene il Governo abbia timidamente invertito la rotta, dichiarando, proprio ieri, che il loro obbiettivo è solo quello di tassare la parte dell’edificio che “produce utili” ci troveremmo davanti a situazioni paradossali e difficilmente risolvibili.
Vi immaginate – ironizza Aimi – i tecnici del comune contare i metri quadri occupati da un bigliardino o quelli destinati a punto ristoro all’interno di un ‘Don Bosco’? Oppure i funzionari dell’ufficio tributi scartabellare tutti i bilanci, perennemente in rosso, dei nidi, degli asili e delle scuole parrocchiali?
Già con la modifica, negli scorsi anni, della tassa rifiuti che andava a colpire tutti gli edifici scolastici, gran parte delle Amministrazioni Comunali – ricorda Aimi – hanno girato il maggiore introito alle stesse scuole sotto forma di contributi. Anche in questo caso, il buonsenso, imporrebbe di non colpire chi, già tra enormi difficoltà, offre servizi indispensabili, supplendo molte volte al pubblico.
(Enrico Aimi – Vicepresidente Assemblea Legislativa)