La Fiom-Cgil ha proclamato per venerdì 9 marzo uno sciopero generale delle metalmeccaniche e dei metalmeccanici, con manifestazione nazionale a Roma. “Democrazia al lavoro” l’eloquente titolo, per riconquistare il diritto alla contrattazione collettiva nazionale a partire da Fiat, estendere l’occupazione, i diritti e l’articolo 18 dello Statuto dei diritti dei lavoratori e garantire il reddito e la cittadinanza. Obiettivi avanzati che non solo coincidono con i principi di SEL, ma anche con una serie di nostre proposte politiche.
Si tratterà di una manifestazione aperta ai lavoratori, ai precari, agli studenti, ai migranti, ai movimenti (a partire da quello No Tav), alla cittadinanza attiva e a tutti coloro che si impegnano nelle pratiche di partecipazione per i beni comuni. Ciò con l’obiettivo di includere ed aggregare tutti i soggetti che non condividono il modello di sviluppo che ci viene imposto e per proporne un altro fondato sulla giustizia ambientale e sociale.
Come Federazione provinciale di SEL crediamo che mai come in questo momento ci sia bisogno di sostenere le lotte inclusive e popolari degli operai e delle operaie della FIOM e degli stabilimenti del Gruppo FIAT in particolare, all’interno dei quali i lavoratori iscritti alla FIOM, ovvero l’organizzazione sindacale maggioritaria che è stata estromessa, risultano già depredati dei diritti e delle libertà sindacali a causa dell’accordo separato stipulato il 13 dicembre scorso.
Tale situazione a Modena e provincia è più grave che altrove – essendo coinvolte aziende della dimensione di Maserati, Ferrari e CNH – e si ricollega al tema più generale della poca chiarezza sui piani industriali da parte della dirigenza FIAT, specialmente riguardo alla situazione di Maserati, sul cui futuro prendono ad accavallarsi sempre più preoccupanti voci di trasferimenti di parti della produzione, in un periodo di già forte sofferenza occupazionale per i nostri territori.
Il dissenso e la protesta per la cancellazione dei diritti di rappresentanza sindacale e per la compressione della democrazia sui luoghi di lavoro, è testimoniata dalle massicce mobilitazioni, ancora in corso, promosse dalle RSU di alcune delle più importanti aziende metalmeccaniche di Modena e provincia (Mirandola, Castelfranco, Carpi, Nonantola, Cavezzo, San Prospero, etc). L’inaccettabile deficit di democrazia e di rappresentanza all’interno delle aziende modenesi del gruppo FIAT, ancora, è stato chiaramente espresso dalla maggior parte dei lavoratori CNH e Maserati durante le recenti assemblee in cui è stato presentato il nuovo contratto di lavoro.
Noi siamo stati, siamo e saremo al fianco di questi lavoratori e di queste lavoratrici, fin quando non saranno ristabilite condizioni di piena agibilità democratica e sindacale per la FIOM.
Inoltre, crediamo che la discussione intorno a questi problemi debba essere la più ampia ed autorevole possibile, ad esempio attraverso sessioni specifiche dei Consigli comunali – partecipate dai cittadini, dai lavoratori, dalle forze politiche e sociali – che sappiano far maturare credibili indirizzi e soluzioni per garantire i diritti e la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici. In questo senso, l’assemblea pubblica della FIOM del 5 marzo a Spilamberto, presso la sala Comunale, rappresenta un importante segnale da generalizzare.
Per questi motivi, invitiamo i nostri militanti e la cittadinanza a partecipare alla manifestazione nazionale che si terrà a Roma venerdì 9 marzo, prenotando i posti sui pullman organizzati dalla FIOM-CGIL. A questo link i contatti utili da Modena e provincia: http://www.cgilmodena.it/wp-content/uploads/2012/03/9marzo.pdf
(Sel Federazione di Modena)