Con una affascinante discussione sul difficile connubio tra etica e finanza, che ha appassionato gli studenti, si è chiuso il primo ciclo di lezioni di educazione finanziaria per le scuole superiori promosso dalla Provincia di Reggio Emilia – attraverso l’Assessorato alla Tutela dei consumatori – insieme all’Università di Modena e Reggio Emilia, alla FedeRisparmiatori-Azionariato Diffuso, alle Associazioni dei consumatori e a YouInvest, la scuola di educazione agli investimenti fondata da Marco Liera, dal 2002 al 2010 responsabile di Plus24-Il Sole 24 Ore.

Ben 800 gli studenti, delle classi quarte e quinte di licei, istituti tecnici e professionali, che hanno assistito alle quattro lezioni che si sono snodate tra gennaio e marzo “davvero con grande interesse, grazie anche al lavoro svolto dai loro insegnanti”, sottolinea l’assessore provinciale Roberta Rivi . La stessa Rivi ha coordinato nei giorni scorsi i lavori dell’ultima lezione, che ha visto salire in cattedra oltre a Giorgio Salsi di Federisparmiatori- Azionariato diffuso , Claudio Davoli di Federconsumatori e il professor Franco Mosconi dell’Università di Parma. Il tema, appunto, quello dell’eventuale presenza di una dimensione etica nella finanza e, più in generale, nell’economia contemporanea. “Il tempo del pensiero unico è finito”, ha affermato Mosconi sottolineando come “una società, se equa, cresca maggiormente rispetto ad una non equa” e come “sia fondamentale non limitarsi a guardare alla produzione, ma anche ai redditi e ai consumi, e rafforzare le analisi dal punto di vista delle famiglie, oggi sempre più a rischio povertà”. E non è un caso che, ultimamente, si sia riacceso un po’ in tutto l’Occidente il dibattito sul passaggio dal Pil al cosiddetto Fil, quella Felicità interna lorda inventata (e soprattutto ricercata) quarant’anni fa da un giovanissimo, illuminato sovrano del piccolo stato himalayano del Bhutan.

“E la felicità non la si ottiene indebitandosi, magari per riempirsi la casa o le tasche dei più moderni e tecnologicamente avanzati beni superflui”, ha ammonito il giornalista Marco Liera, raccomandando ai giovani di “assumere modelli di vita positivi e di ragionare con la propria testa”: “Se non lo farete, ci sarà sempre qualcuno che troverà in voi terreno fertile per vendere prodotti finanziari a rischio…”.

“L’etica è fondamentale in ogni campo, la finanza e l’economia non possono certo chiamarsi fuori, e la gravissima crisi che si è innescata con lo scoppio delle bolle speculative, ha avuto conseguenze così pesanti proprio perché figlia di una degenerazione etica: se i principi e la prassi vengono tenuti slegati, inevitabilmente ogni sistema, dalla famiglia alla politica all’economia, non è in grado di reggere ”, ha concluso l’assessore Rivi. Che non intende però concludere questa positiva esperienza avviata dalla Provincia di Reggio Emilia: “La risposta delle scuole è stata davvero straordinaria e cercheremo di impegnarci per dare un seguito a questo progetto , perché è da questi ragazzi che uscirà la futura classe dirigente del nostro Paese…”.