Mercoledì 14 marzo, in tutte le mense scolastiche del Comune di Castel Maggiore, verrà servito il “menù della legalità”: in tavola i prodotti di “Libera Terra”, il marchio che contraddistingue le coltivazioni biologiche realizzate dalle cooperative sociali che gestiscono i terreni confiscati alle mafie.

Libera Terra nasce con l’obiettivo di valorizzare territori stupendi ma difficili, partendo dal recupero sociale e produttivo dei beni confiscati alla criminalità organizzata per ottenere prodotti di alta qualità attraverso metodi rispettosi dell’ambiente e della dignità della persona. Inoltre, svolge un ruolo attivo sul territorio, coinvolgendo altri produttori che condividono gli stessi principi e promuovendo la coltivazione biologica dei terreni.

Le più giovani cooperative, “Le Terre di don Peppe Diana” di Castel Volturno (Ce) e “Beppe Montana” di Lentini (Sr), sono unite alle coop “Placido Rizzotto” e “Pio La Torre” di San Giuseppe Jato (Pa) e a “Terre di Puglia” di Mesagne (Br) nella società consortile Libera Terra Mediterraneo. Nel gruppo anche le coop “Libera-Mente” e “Lavoro e non solo” della provincia di Palermo. Vini, pasta, legumi, olio, agrumi, conserve: sono solo alcuni dei prodotti che vengono dalle cooperative in Sicilia, Campania, Puglia e Calabria.

L’iniziativa rientra nel progetto dei Piani di Zona – distretto pianura Est “Il futuro volta le spalle alle mafie 2”, finanziato attraverso i fondi della L.R. 14/2008 che prevede, tra le sue azioni, la realizzazione di azioni di sensibilizzazione ai temi della legalità e della lotta alle mafie rivolte alla cittadinanza.

I 15 Comuni del distretto Pianura Est, in accordo con gli enti gestori dei servizi mense, hanno quindi condiviso l’iniziativa “A pranzo con la legalità” che coinvolgerà nel mese di Marzo le scuole di Galliera, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale, Castello d’Argile, Bentivoglio, Castel Maggiore, Argelato, Pieve di Cento, Granarolo, Baricella, Minerbio, Budrio, Castenaso, Malalbergo, Molinella.