Un cimitero non è solo il luogo del ricordo e della preghiera; può essere anche uno straordinario museo all’aria aperta. E’ il caso del cimitero monumentale San Cataldo di Modena, progettato nell’Ottocento dall’architetto Cesare Costa e arricchito da monumenti che rappresentano la storia della scultura modenese dei due secoli scorsi.
Per questa ragione il Fai – Fondo Ambiente Italiano – ha scelto proprio il complesso monumentale di San Cataldo, poco conosciuto sotto questo profilo, come bene di particolare interesse storico-artistico da presentare al pubblico in via straordinaria sabato 24 e domenica 25 marzo, in occasione delle Giornate di primavera del Fai.
Le visite guidate, in un percorso che toccherà le principali opere scultoree, saranno assicurate grazie alla preziosa collaborazione di un centinaio di studenti dei licei classici Muratori e San Carlo e dell’istituto superiore d’arte Venturi di Modena.
In occasione dell’iniziativa, Franco Cosimo Panini ha pubblicato inoltre una guida alle emergenze storico-artistiche di San Cataldo, che verrà messa in vendita in anteprima nelle giornate di sabato e domenica.
Il Cimitero di San Cataldo svela al pubblico i suoi tesori storico-artistici
Un itinerario attraverso i principali monumenti e gruppi scultorei del complesso cimiteriale di San Cataldo, un vero e proprio museo all’aria aperta progettato nell’Ottocento dall’architetto Cesare Costa. E’ quanto propone, sabato 24 e domenica 25 marzo, la delegazione modenese del Fondo Ambiente Italiano in occasione delle Giornate Fai di primavera, un appuntamento che si celebra ogni anno in tutto il Paese per far scoprire agli italiani luoghi e tesori nascosti altrimenti inaccessibili.
Tra i 670 beni di valore storico-artistico aperti al pubblico in tutta Italia ci sono edifici di culto, palazzi e ville, borghi, parchi, ex fabbriche e, appunto, un cimitero, quello di Modena.
“Trionfo delle pubbliche virtù e delle affettuose rimembranze” è il titolo del percorso che guiderà i visitatori attraverso il nucleo centrale ottocentesco del cimitero, oltre ai principali monumenti che rappresentano la storia della scultura modenese tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
Le visite guidate, con partenza dal piazzale dei Fiori (lato est) si susseguiranno nelle giornate di sabato e domenica dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00; ultimo ingresso alle ore 16.30.
Ad accompagnare i visitatori saranno, come di consueto, gli Apprendisti Ciceroni: un centinaio di studenti dei licei Classici “Muratori” e “San Carlo” e dell’Istituto Superiore d’Arte “Adolfo Venturi”. Sono previste corsie preferenziali riservate agli Iscritti Fai, con possibilità di iscriversi in loco.
“Le Giornate di primavera Fai sono un’esperienza unica, un’occasione per tutti gli italiani di entrare a far parte di questa grande comunità che ama il proprio Paese e difende le proprie ricchezze – spiega la presidente della delegazione Fai di Modena, Tiziana Rangoni Machiavelli – Chiunque può farne parte iscrivendosi alla Fondazione, o con un contributo libero durante le visite. Quest’anno, in occasione dei vent’anni della Giornata Fai, è possibile contribuire anche mandando un sms di 2 euro o chiamando da rete fissa per donare 5 o 10 euro fino al 25 marzo al 45504. Non esiste un biglietto d’ingresso, perché il senso profondo della Giornata è che ciò che visitiamo ci appartiene. Ma per sopravvivere, questo sentimento comune che ci lega all’Italia e ai suoi tesori ha bisogno di essere sostenuto anche con gesti concreti. Salvare ciò che appartiene a tutti significa salvare ciò che appartiene a noi stessi e che apparterrà ai nostri figli”.
L’anno scorso sono stati oltre 3.100 i modenesi che hanno visitato i tre siti aperti in occasione delle Giornate di primavera.
Dalla collaborazione tra Fai di Modena e Franco Cosimo Panini Editore nasce inoltre “Il cimitero di San Cataldo a Modena”, una guida alle più spettacolari sculture funerarie del cimitero modenese, che verrà distribuito in anteprima proprio sabato e domenica. La guida (104 pagine, 9 Euro) ricostruisce la storia del cimitero progettato da Cesare Costa, dell’area evangelica e di quella ebraica. L’itinerario di visita ai sessanta monumenti principali è illustrato da inedite fotografie a colori. I testi, tutti inediti, sono stati realizzati da storici dell’arte ed esperti come Patrizia Curti, Lucia Peruzzi, Marina Selmi, Giulia Squadrini e Vincenzo Vandelli.