”Se c’è qualcuno che continua a fare accuse, è giusto che le dimostri”. Così il deputato leghista e leader della Lega Nord Emilia, Angelo Alessandri, ha commentato l’apertura di un’inchiesta conoscitiva da parte della Procura di Bologna sui conti del Carroccio in regione.

Il deputato è destinatario della maggior parte delle accuse lanciate da alcuni ex militanti che all’epoca avevano responsabilità nel movimento, i quali hanno segnalato una gestione poco trasparente dei fondi del partito. Il focus è sul periodo in cui il movimento provinciale di Bologna è stato commissariato, dal 2009 al 2011, da quattro ‘reggenti’ nominati dallo stesso Alessandri, il quale si è detto comunque ”molto tranquillo e sereno, come ho sempre dichiarato”. Non è quindi preoccupato per quanto affermato ”dagli ex che saltano fuori dopo tre anni…”. Gli accertamenti possono essere quindi, ha concluso, ”un modo per chiarire questa roba qui”.

”Sono serenissimo. Non farò altro che ripetere quello che ho detto al mondo intero: fino a prova contraria, la gestione degli anni di commissariamento non è stata nelle mani di Bologna”. Manes Bernardini, consigliere regionale e comunale della Lega Nord, ha reagito così alla notizia del fascicolo conoscitivo sui conti del Carroccio aperto dalla Procura, e di una sua possibile convocazione.

A chi gli ha domandato quindi se la posizione di Alessandri possa essere messa in discussione, Bernardini ha risposto di essere ”garantista per forma mentis”. Ha poi invitato a ”non mescolare la responsabilità politica, che può essere criticata e criticabile, da una responsabilità di altro tipo e natura, che è tutta da verificare”.

Se la Procura ”ritiene di fare accertamenti – ha detto – è giusto che vengano fatti. Ciascuno di noi racconterà quello che sa e quello non sa”.