Circa 8.000 manifestanti hanno preso parte stamattina alla manifestazione per lo sciopero provinciale di 8 ore dei lavoratori delle categorie Cgil di pubblico impiego, scuola-università-ricerca, lavoratori privati in legge 146 (addetti nei servizi alle persone, quali nidi, materne, case protette, servizi handicap), lavoratori di commercio-turismo-terziario, Poste, telecomunicazioni, banche-assicurazioni-riscossioni tributi, igiene ambientale, gas-acqua, elettricità.

Lo sciopero di oggi rientra nella mobilitazione delle prime 8 ore di sciopero, delle 16 proclamate a livello nazionale, contro la riforma del mercato del lavoro e per rivendicare provvedimenti per la crescita e lo sviluppo, e per l’occupazione di qualità. La Cgil ritiene inoltre necessario la revisione delle norme pensionistiche che penalizzano fortemente le donne, i lavoratori precoci e i giovani, e lascia senza tutele centinaia di migliaia di lavoratori cosidetti “esodati”.

Il corteo di stamattina è stato molto partecipato e variegato, caratterizzato principalmente dalla presenza di tanti lavoratori del pubblico impiego, del commercio e di metalmeccanici. E’ partito da una sede non usuale, via Galaverna dove hanno sede molti uffici pubblici e strutture commerciali, ha sfilato in centro storico lungo la via Emilia e si è concluso con un grande sit-in in largo Garibaldi, dove Tania Scacchetti della segreteria Cgil ha tenuto il comizio conclusivo.

Scacchetti ha sottolineato, tra l’altro, che “la grande presenza di oggi manda un messaggio al paese che lavoratori e lavoratrici non si rassegnano ad una riforma che non risolve il problema della precarietà, della flessibilizzazione spinta del mercato del lavoro, e non garantisce l’universalità degli ammortizzatori sociali”.

“Sull’art. 18, – ha aggiunto Scacchetti – il reintegro per motivi economici costituisce un passo avanti, frutto della mobilitazione di queste settimane, ma non sufficiente per ripristinare centralità e dignità del lavoro. Non è con i licenziamenti facili, come ci vuol far credere qualcuno, che si crea occupazione e si determinano condizioni per la crescita”.

Dal palco la sindacalista ha rivendicato politiche per lo sviluppo, investimenti in innovazione e ricerca, per creare nuovo lavoro e scelte di equità in materia fiscale, con la tassazione di rendite finanziarie e patrimoni.

La presenza in manifestazione di oggi di tante lavoratrici e lavoratori del commercio è dovuta anche alla protesta contro il decreto sulle liberalizzazioni che lungi dal toccare gli interessi delle vere corporazioni del nostro Paese, si caratterizza quasi esclusivamente per la deregolamentazione degli orari commerciali, senza creare posti di lavoro in più e senza maggiori vendite, e peggiora esclusivamente le condizioni di lavoro e di vita delle addette del settore.

Per tutte queste ragioni, la Cgil proseguirà la mobilitazione con l’obbiettivo di presidiare il percorso parlamentare di approvazione del Ddl sul mercato del lavoro e conquistare le modifiche richieste.