“Devo confessare che ero un’insegnante identica alla destinataria della ‘Lettera a una professoressa’. I rimproveri che i ragazzi di Barbiana rivolgono a quell’insegnante me li meritavo tutti. Per questo non c’è una parola della Lettera che non sottoscriverei. L’incontro con la scuola di Barbiana e con don Milani ha scavato un solco nella mia vita. Mi son vista come non mi ero mai vista. E non solo come insegnante, ma come persona”. A parlare così è Adele Corradi, nata a Firenze nel 1924, per tutta la vita insegnante di lettere nella scuola media, stretta collaboratrice e amica di don Lorenzo Milani dal 1963 al 1967 (anno della scomparsa del sacerdote). Adele Corradi, che finora non aveva mai pubblicato nulla, ha scritto il libro di memorie “Non so se don Lorenzo”, uscito in febbraio per le edizioni Feltrinelli, e giovedì 26 aprile sarà al cinema Cristallo di Reggio Emilia (ore 16.00 – Via Ferrari Bonini, 4).
L’incontro, condotto da frate Antonello Ferretti, conclude il ciclo dedicato al priore di Barbiana, promosso dal Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Modena e Reggio Emilia e dalla Biblioteca “B. Barbieri” dei Frati Cappuccini di Reggio Emilia.
Un’occasione davvero unica per ascoltare il racconto di una testimone d’eccezione su aspetti anche inediti della figura di don Milani. Sembra incredibile che vi sia ancora qualcosa di nuovo – perché la letteratura e la saggistica in materia è davvero sterminata – ma la professoressa Corradi ha vissuto quell’esperienza con amore e libertà: gli unici ingredienti che permettono di capire davvero, nel profondo.
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