“Esprimo la massima solidarietà al sindaco di Savigno, Augusto Casini Ropa, oggetto di vili minacce per il suo impegno politico e amministrativo a favore della nascita del Comune unico della Valsamoggia. Minacce che non devono avere cittadinanza nelle nostre comunità”. Con queste parole Simonetta Saliera, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, commenta le notizie relativamente a lettere minatorie che oppositori alla nascita di un Comune unico della Valsamoggia hanno recapitato all’amministratore di Savigno.

Proprio in questi giorni, cinque centri del bolognese hanno compiuto il passo decisivo verso la creazione di un unico grande Comune: è arrivato l’ultimo sì da parte delle assemblee comunali di Savigno, Castello di Serravalle, Monteveglio, Bazzano e Crespellano per la fusione dei cinque centri della Valsamoggia e la nascita di una nuova unica municipalità.

“La Regione accompagna la volontà dei territori e guarda con grande attenzione e interesse a questa esperienza, quasi unica in Italia, frutto del coraggio di questi sindaci”, sottolinea Saliera. “In tempo di crisi bisogna unire le forze – aggiunge – e questo unico Comune più forte e competitivo potrà essere un importante presidio sul territorio per mantenere la qualità e i livelli dei servizi e delle politiche anche nonostante i tagli e i problemi della finanza pubblica”.

“Siamo molto soddisfatti di questo lavoro”, hanno dichiarato congiuntamente i cinque sindaci dei Comuni interessati: Elio Rigillo (Bazzano), Daniele Ruscigno (Monteveglio), Augusto Casini Ropa (Savigno), Michela Zanna (Castello di Serravalle) e Alfredo Parini (Crespellano). “Questo primo risultato è il frutto di un lungo percorso di partecipazione che proseguirà anche in futuro: abbiamo fatto molti incontri con la popolazione, ascoltato i cittadini, le imprese e le forze sociali, cercato di capire i problemi e raccontato dei vantaggi che arriveranno per tutti con la nascita di un unico nuovo Comune. Sappiamo che stiamo facendo una cosa molto complessa – concludono i sindaci – ma sentiamo la necessità di innovare per migliorare”.

Il nuovo Comune sarebbe uno dei più grandi della provincia di Bologna: 30.000 abitanti per 178 Km quadrati di territorio.

Il prossimo passaggio sarà l’indizione da parte della Regione di un referendum consultivo tra i cittadini dei cinque centri, che dovranno anche esprimersi sulla scelta del nome del nuovo ente locale. Al momento del voto, gli elettori avranno quindi anche l’opportunità di scegliere il nuovo nome in una rosa che comprende Valle del Samoggia, Valsamoggia, Samodia (con riferimento all’antico nome del fiume Samoggia) e Samoggia.