«Riflettere su quale modello di servizio pubblico sia più adatto all’attuale situazione ed evitare soluzioni improvvisate che rischiano di essere incoerenti rispetto alla storia della nostra provincia». Lo chiede Stefania Gasparini, segretario provinciale della Cisl Funzione pubblica di Modena, a proposito del dibattito sulle esternalizzazioni di alcuni servizi comunali, sia a Modena che in provincia.

«In questi mesi di crescente crisi economica ci siamo trovati a discutere su come dare risposta alla maggiore richiesta di “servizio pubblico”, sia sociale che educativo, di fronte alla minore disponibilità di risorse economiche e a normative nazionali che non agevolano una gestione del personale adatta alle esigenze – ricorda Gasparini – Riteniamo che le soluzioni prospettate da alcuni Comuni non abbiano prospettiva, come alcune esternalizzazioni in corso, oppure possano creare doppioni amministrativi. Piuttosto che la Fondazione proposta dal Comune di Modena, per la gestione di alcune scuole per l’infanzia, crediamo sia più utile valutare lo strumento dell’Asp (Azienda servizi alla persona). Si tratta – continua il segretario della Cisl-Fp – di un nuovo modello di gestione amministrativa che la Regione valorizza da anni, che mette al centro il ruolo pubblico e consente ai Comuni di non essere lasciati soli nella gestione dei cambiamenti e nel soddisfacimento delle nuove richieste che provengono dai cittadini». Gasparini critica, poi, le continue fughe di notizie sulle decisioni dell’amministrazione comunale di Modena, che rendono inutili i tavoli di confronto. «Il Comune – dice – deve imparare a gestire meglio le relazioni sindacali, a meno che le anticipazioni fatte giungere alla stampa non celino la volontà di non condividere le scelte politiche».

Sul tema esternalizzazioni interviene anche il segretario provinciale della Cisl, William Ballotta che, oltre alle Asp, esorta i politici a spingere con più decisione sulle Unioni dei Comuni, prendendo esempio dalla vicina provincia di Bologna. «I consigli comunali di Savigno, Castello di Serravalle, Monteveglio, Bazzano e Crespellano in Valsamoggia hanno appena detto sì alla loro fusione per costituire una nuova municipalità più competitiva capace di dare risposte ai bisogni dei cittadini. Questa – conclude il segretario Cisl – ci sembra un’idea interessante per il futuro dei nostri enti locali».