La gestione del complesso dei servizi ausiliari nelle quattro scuole dell’infanzia che saranno oggetto di trasferimento a una fondazione, da settembre sarà affidata a privati con gara d’appalto sulla base dell’offerta economicamente più vantaggiosa. L’appalto avrà una durata indicativa di tre anni e un costo complessivo di 1 milione 260 mila euro (in parte già prevista nel bilancio pluriennale 2011-2013 e per la rimanente quota verrà inserita nei successivi), per una spesa annuale a scuola di 105 mila euro. E’ quanto previsto dalle linee di indirizzo per l’affidamento dei servizi ausiliari in quattro scuole approvate lunedì 7 maggio dal Consiglio comunale di Modena con il voto favorevole del Pd e l’astensione di Modenacinquestelle.it, Pdl, Mpa, Sinistra per Modena, Idv e Udc.

La selezione avverrà attraverso una gara d’appalto che assicuri un’ampia partecipazione di aziende, dia priorità alla qualità e attribuisca punteggi premianti per il massimo utilizzo di personale con contratto di lavoro subordinato, in particolare a tempo indeterminato.

Se entro agosto la procedura concorsuale non sarà terminata, per tutto o per una parte dell’anno scolastico 2012-2013 si provvederà ad assegnare i servizi con procedura negoziata senza preventivo avviso pubblico per consentire il regolare avvio dell’attività didattica delle quattro scuole. “I tempi di preparazione di un anno scolastico sono molto lunghi e visto che queste operazioni normalmente si fanno in gennaio è stata inserita una precauzione. Con l’approvazione in questi tempi confidiamo però di riuscire a concludere la procedura concorsuale entro agosto 2012”, ha spiegato l’assessore all’Istruzione Adriana Querzé, che ha precisato come il percorso sia iniziato qualche anno fa in accordo con i sindacati per esternalizzare progressivamente i servizi ausiliari. “Quattro scuole, anche se non legate alla costituzione della fondazione, sarebbero comunque state interessate dall’esternalizzazione di questi servizi – ha aggiunto – nell’ambito di un percorso che prosegue di pari passo con le dimissioni del personale e che nel giro di qualche anno riguarderà tutte le strutture”.

Alla Fondazione saranno trasferite le risorse necessarie al pagamento di quanto dovuto alla ditta aggiudicataria e, qualora alla Fondazione venga trasferita la gestione di ulteriori scuole e l’organico complessivo del personale collaboratore lo consenta, si provvederà a estendere l’affidamento in appalto. Il Comune attiverà infine strumenti di verifica del servizio.

Adolfo Morandi, capogruppo del Pdl, ha espresso l’augurio “che l’esternalizzazione porti a una riduzione dei costi e dei servizi. Rimane però il dubbio derivante dal fatto che sono già fissati gli importi complessivi, senza che sia stato approvato il bilancio del prossimo triennio. Inoltre, non è prevista alcuna verifica annuale sulla base della quale proseguire o interrompere il contratto”.

Per il Pd, Ingrid Caporioni ha parlato di “delibera importante”, che dimostra come l’Amministrazione abbia deciso di “continuare a investire sulla qualità didattica e pedagogica delle scuole dell’infanzia. I servizi ausiliari sono fondamentali in una scuola di qualità, con personale che lavora in sinergia con gli insegnanti nel percorso di formazione”. Secondo Giancarlo Campioli “l’obiettivo economico è significativo, si parla di un risparmio di spesa di circa 20 mila euro per scuola all’anno, per un totale di 240 mila euro nel triennio, che non mi sembrano pochi. Ci si pone, quindi, il problema dell’efficientamento e del risparmio mantenendo il livello qualitativo dei servizi ‘no-core’, che sono comunque di fondamentale importanza”.

Nella replica, l’assessore Querzé ha precisato che “la possibilità di revoca dal contratto è prevista dalla legge qualora l’azienda si dimostri inadeguata. Questo tipo di procedure concorsuali ha un costo non irrilevante – ha aggiunto – e moltiplicare le gare per fare appalti più brevi non va sicuramente nella direzione del risparmio”.

In dichiarazione di voto, Federico Ricci di Sinistra per Modena ha espresso perplessità per il fatto che la delibera prefigura un impegno di spesa prima dell’approvazione del prossimo bilancio pluriennale: “Non abbiamo inoltre condiviso a pieno la delibera sulla fondazione e quindi ci asterremo”.

Anche Vittorio Ballestrazzi di Modenacinquestelle.it in dichiarazione di voto ha annunciato la propria astensione: La delibera è interessante, perché tocca uno dei settori più delicati, ma oltre alle cose positive ci sono cose negative”.

SERVIZI NIDO CIPI’, CON L’APPALTO RISPARMIO DI 60 MILA EURO

Approvate dal Consiglio le linee di indirizzo dell’affidamento per i prossimi 3 anni

I servizi ausiliari-assistenziali del nido Cipì, l’ultimo dei nidi comunali d’infanzia realizzati dall’Amministrazione, saranno affidati attraverso una procedura negoziata per un importo complessivo di circa 294 mila per i prossimi tre anni.

Lo ha deciso il Consiglio comunale nella seduta di lunedì 7 maggio approvando con il voto favorevole del Pd e l’astensione di Pdl, Sinistra per Modena, Udc, Lega moderna e Modenacinquestelle.it, le linee di indirizzo per la stesura del capitolato d’appalto e dei relativi atti di gara. L’atto, ha spiegato l’assessore all’Istruzione Adriana Querzè, è “il primo di quattro delibere di appalto per l’affidamento di attività e servizi educativi relativi a scuole e nidi d’infanzia, che testimoniano quanto sia consistente il volume di attività affidato dal Comune di Modena a terzi”. In corso di dibattito, l’assessore ha sottolineato l’assoluta necessità delle linee di indirizzo, nonostante il bilancio di previsione non sia ancora stato approvato, diversamente “non ci sarebbero i tempi tecnici per l’espletamento delle gare e a settembre, a inizio anno scolastico, i servizi non potrebbero partire”.

Il criterio di aggiudicazione dell’appalto sarà quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, sulla base della qualità e del prezzo, attribuendo a quest’ultimo un peso inferiore al 50% del totale. L’aggiudicatario dovrà utilizzare personale dipendente o socio (con contratto di lavoro subordinato), vista la delicatezza dei compiti affidati e la necessità di un adeguato livello di formazione e continuità. Il contratto avrà durata di tre anni, prorogabili di ulteriori due, per favorire la stabilità degli operatori e garantire una migliore qualità del servizio; saranno inoltre attivati strumenti di verifica. La spesa complessiva, pari a 294 mila euro su tre anni, ossia per 98 mila euro l’anno, è prevista in parte nel bilancio pluriennale 2011-2013 e in parte rientrerà nel pluriennale 2012-2014.

L’assessore ha anche spiegato che “nel nido Cipì per svolgere le attività a cui si riferisce la delibera lavoreranno tre unità e mezzo di personale; se le stesse funzioni venissero svolte internamente costerebbero circa 120 mila euro all’anno, quindi il risparmio annuale sarà di circa 20 mila euro”. E ha infine rimarcato l’importanza dei requisiti qualitativi, anche per quanto riguarda la selezione del personale: “Trattandosi di ausiliari per bambini da 0 a 3 anni, utilizziamo tutto quanto la normativa ci mette a disposizione, perché questo persone faranno parte a tutti gli effetti del collettivo del nido ed è fondamentale la loro capacità di relazionarsi con i bambini”.

Per il Pd, Giancarlo Campioli ha sottolineato che si tratta di linee di indirizzo perché il Consiglio non ha ancora deliberato sul bilancio. Riguardo alla metodologia della trattativa privata, il consigliere ha ribadito il peso significativo dei requisiti in base ai quali viene preferita l’offerta economicamente più vantaggiosa, quali la formazione e la presenza di personale dipendente. E ha insistito sul fatto che “occorre in ogni caso individuare fattori quanto più possibile oggettivi, affinché sia possibile misurarli e determinare una graduatoria”. Campioli ha infine parlato dell’importanza delle verifiche periodiche qualitative, soprattutto nel caso dei settori sociali ed educativi.

Durante le dichiarazioni di voto, Federico Ricci di Sinistra per Modena ha annunciato l’astensione dal voto riconducendola al fatto che la delibera fa riferimento al bilancio pluriennale individuando impegni di spesa, mentre il bilancio è ancora in corso di discussione. Vittorio Ballestrazzi di Modenacinquestelle.it ha dichiarato di astenersi per gli stessi motivi.

SCUOLE D’INFANZIA, ALLA FONDAZIONE 4 SCUOLE CON 314 POSTI

Saluzzo, Fossamonda, Villaggio Artigiano e Malaguzzi passeranno al nuovo organismo, sul cui Statuto il Consiglio potrebbe pronunciarsi lunedì 14 maggio

Possono ospitare in tutto 314 bambini fra tre e sei anni, seguiti da 26 insegnanti, le quattro scuole d’infanzia comunali che da settembre 2012 passeranno in gestione alla nuova Fondazione di partecipazione governata dal Comune di Modena. Le scuole, la cui scelta è stata ufficializzata dall’assessore all’Istruzione Adriana Querzè martedì 8 maggio in un incontro pubblico con sindacati e genitori, saranno: Saluzzo (via Saluzzo 147), Fossamonda (via Benedetto Marcello 22), Villaggio Artigiano (via Scacciera 111) e Malaguzzi (via Ancona 17). Attualmente vi lavorano in tutto 14 insegnanti di ruolo e 12 insegnanti a tempo determinato.

“Sullo Statuto della Fondazione il Consiglio comunale sarà chiamato a pronunciarsi quanto prima, possibilmente già lunedì 14 maggio”, ha affermato l’assessore anticipando anche alcuni dei meccanismi previsti per incentivare la partecipazione delle famiglie: “Sarà il sindaco a nominare il Consiglio di amministrazione, composto da cinque membri. Due di questi, però, saranno scelti su indicazione degli organismi elettivi di rappresentanza dei genitori, in modo da garantire una presenza diretta delle famiglie nelle scelte di gestione amministrativa e strategica che la Fondazione sarà chiamata a fare”.

L’approvazione dello Statuto è il prossimo passaggio necessario per la Costituzione della Fondazione che dal prossimo anno scolastico gestirà una parte dei servizi educativi comunali rivolti ai bambini fra tre e sei anni.

In base alle linee di indirizzo già votate dal Consiglio comunale, il Comune è “Fondatore originario” e “in un momento successivo potranno aderire, in qualità di Fondatori Aderenti, altri soggetti, purché esclusivamente pubblici”. Al termine del primo anno è prevista una verifica sui costi di gestione e sulla qualità del servizio e del lavoro, sentendo anche i pareri di genitori e dipendenti. Le ammissioni continueranno a essere definite dal settore Istruzione e le rette saranno uguali a quelle delle scuole comunali.

Attualmente il sistema di servizi educativi e scolastici dai 3 ai 6 anni è a gestione mista, così strutturato: 22 scuole d’infanzia comunali, 24 convenzionate (tra queste, anche le scuole cattoliche aderenti alla Fism) e 11 statali, cui si aggiungono quattro scuole in concessione e due in gestione a Fondazioni (derivate dagli ex “Istituti pubblici di assistenza e beneficenza”).

NIDO E MATERNA SAN DAMASO, UN APPALTO DA MEZZO MILIONE

Scuole per 56 bambini. L’affidamento durerà tre anni e sarà aggiudicato attraverso una gara. Il Consiglio comunale ha approvato le linee d’indirizzo per la procedura

I servizi di nido e scuola d’infanzia di San Damaso, in via Scartazza 180, saranno appaltati per i prossimi tre anni con un costo complessivo per il Comune di Modena pari a 540 mila euro. La delibera che stabilisce le linee di indirizzo per la stesura del capitolato d’appalto è stata approvata dal Consiglio comunale lunedì 7 maggio con il voto favorevole del Pd; si sono astenuti Pdl, Sinistra per Modena, Udc e Modenacinquestelle.it.

Il nido di San Damaso, che ospita 28 bimbi, e la scuola d’infanzia, che ne accoglie altrettanti, sono da anni in appalto a una cooperativa mista formata da insegnanti e genitori degli alunni. L’appalto dei servizi educativi, ausiliari e socio-assistenziali, in scadenza, sarà affidato per gli anni 2012-2014, prorogabili per altri due, attraverso il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, attribuendo alla componente prezzo un valore inferiore al 50% dell’offerta complessiva. Il capitolato prevederà gli stessi criteri richiesti per quello relativo al nido Cipì, oltre a un requisito ulteriore che riguarda “la conoscenza degli aspetti sociali del territorio”.

“Il costo della gestione di nido e scuola d’infanzia, comprensiva di insegnanti, educatori e personale ausiliario, ammonterà a circa 180 mila euro annui, decisamente meno di quanto costerebbe la gestione diretta comunale, ha osservato l’assessore all’Istruzione Adriana Querzè, “anche perché nelle strutture del Comune il numero massimo di bimbi è 26 e nelle convenzionate non ci sono posti per lattanti che hanno costi decisamente superiori”.

Durante le dichiarazioni di voto, Federico Ricci ha ribadito la propria astensione, perché la delibera prevede impegni di spesa a bilancio previsionale non ancora approvato, sottolineando che “se non ci fosse stato un cambiamento interno alla Giunta non saremmo a questo punto con le scadenze, infatti fino al 18 aprile avevamo un assessore al Bilancio riconosciuto per impegno e capacità di anticipare le scadenze, che si era mosso in anticipo”.

Per motivi analoghi anche Vittorio Ballestrazzi di Modenacinquestelle.it ha annunciato l’astensione.