Nessuno può festeggiare per i risultati delle amministrative. Non intendiamo nascondere le nostre difficoltà, ma la responsabilità ha un prezzo e noi paghiamo il prezzo della responsabilità di appoggiare il governo Monti.

Tradizionalmente le elezioni amministrative sono le più insidiose per il centrodestra e per il Pdl e queste in particolare si sono svolte nel tempo politico più difficile per noi, per i grandi partiti e per il nostro Paese. In questa tornata elettorale al primo turno sono stati assegnati solo un terzo dei comuni, circa i due terzi saranno decisi al ballottaggio e nella quasi totalità di questi comuni il vincitore sarà o di centrodestra o di centrosinistra perché si registra una tendenza a confermare i due poli più importanti. Ai ballottaggi il Pdl è presente in 13 comuni italiani.

Nessuno può festeggiare per i risultati delle amministrative. Per quanto riguarda il PDL, sottolineo che il 40% degli suoi elettori ha disertato il voto, ed inoltre bisogna tener conto delle numerose liste civiche che hanno inciso sull’esito finale del voto.

Non intendiamo nascondere le nostre difficoltà, ma la responsabilità ha un prezzo e noi paghiamo il prezzo della responsabilità di appoggiare il governo Monti.

L’appoggio al Governo dei tecnici è indubbiamente stata fonte di grandi delusioni per l’elettorato moderato che si riconosceva nel PDL, poiché la linea programmatica del nuovo Governo è in evidente discontinuità con quella del Governo Berlusconi, che, non dimentichiamolo, era stato votato dalla stragrande maggioranza degli elettori nel 2008.

Ai provvedimenti del Governo Monti è mancata quell’equità tanto sbandierata dal nuovo premier: per gli italiani si sono concretizzati in un indiscriminato aumento della tassazione a carico dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, in un improvviso innalzamento dell’età pensionabile per i lavoratori, nella moltiplicazione del numero dei cosiddetti ‘esodati’.

Enormi sacrifici imposti alle famiglie italiane senza che siano stati fatti dei significativi tagli alla spesa pubblica…..tanto che i professori-ministri hanno dovuto appaltare la tanto pubblicizzata spending review ad un professionista esterno al Governo.

Per non parlare dell’IMU -l’imposta sugli immobili che fra 2 anni avrebbe dovuto entrare in vigore per attuare il federalismo fiscale comunale – che è stata completamente snaturata per consentire allo Stato di incamerarne gran parte del gettito.

Come ci auguriamo che venga rivista l’annunciata riforma del mercato del lavoro, che pare strutturata per aumentare le difficoltà per i giovani e per le imprese.

Alle elezioni comunali, le qualità personali dei candidati sono particolarmente determinanti per l’esito del voto, e dai risultati è evidente che sono stati scelti dei candidati non adatti.

Perché gli elettori, quando la legge elettorale glielo consente, scelgono i loro rappresentanti sulla base della capacità di amministrare e di risolvere i loro problemi, non certo per l’età o l’aspetto fisico dei candidati.

La disaffezione dei cittadini verso i partiti è forte, anche perchè si sentono vessati e sono molto arrabbiati di fronte all’entità del finanziamento pubblico ai partiti ed ai casi Belsito e Lusi.

Anche per questo è necessaria una profonda riforma del sistema politico italiano. Ma per attuarla è necessaria una nuova classe dirigente selezionata con criteri realmente meritocratici.

(Il Capogruppo del Popolo della Libertà, Adolfo Morandi)