E’ di questi giorni la presentazione dei dati relativi all’intera attività 2011 degli appalti e subappalti pubblici in provincia di Modena, elaborati nello straordinario lavoro dell’Osservatorio Provinciale. Valuteremo a parte e successivamente, il capitolo che riguarda tutta l’attività dei cantieri privati, ancor più copiosa.
Per la Cgil, sono ancora troppi i cantieri pubblici assegnati col sistema del massimo ribasso anzi, a guardar bene, sono ancora di più rispetto all’anno precedente.
E con questo sistema è risaputo e dimostrato un triplice risultato: l’Ente pubblico risparmia un po’, ma la qualità dell’opera non è però il criterio primario; degenera la qualità e tutela del lavoro; accresce il vantaggio per le imprese con notevole liquidità, anche di natura illecita.
Un primo dato che segnaliamo con preoccupazione è che, rispetto al precedente rapporto, all’Osservatorio Provinciale NON viene segnalato un significativo e crescente numero di modalità con cui gli Enti modenesi assegnano i loro appalti. E questo, a parere del Sindacato, avviene perché cresce il numero delle assegnazioni col criterio sbrigativo del massimo ribasso.
Infatti, su un totale di 492 appalti, in ben 188 casi, l’informazione “non è pervenuta” all’Osservatorio da parte degli Enti !
Di conseguenza, il conto è presto fatto.
Delle 305 gare di cui si hanno le informazioni complete, solo 38 ( il 12,5% ) sono assegnate col criterio intelligente dell’offerta “più vantaggiosa” e per un importo complessivo di circa 48 milioni, mentre ben 267 ( il 87,5 % ) col massimo sconto e per un ammontare di circa 68 milioni .
E’ un dato preoccupante ed in controtendenza rispetto alle intenzioni e dichiarazioni emerse chiaramente anche nel corso del recente interessante convegno con la Procuratore Lucia Musti e gli Amministratori modenesi.
E colpisce ancor più che gli Enti che più praticano il sistema del ribasso più alto, sono l’Amministrazione Provinciale, l’Azienda USL, il Consorzio Burana, AIMAG.
Tutti gli Amministratori,nei loro interventi,hanno ribadito la necessità di ridurre sensibilmente le procedure “scorciatoia” del massimo ribasso che, pur senza criminalizzare, rappresentano un rischio ben maggiore per fenomeni di lavoro nero e irregolare o imprese ad influenza malavitosa.
Nel settore dei lavori e costruzioni, le forme di lavoro si stanno inquinando sempre più e lo confermano gli esiti preoccupanti dei controlli e delle ispezioni fatte nei cantieri nell’ultimo anno.
A fronte del crollo degli occupati con regolare rapporto di dipendenza, crescono le forme spurie di lavoro, le false partite Iva, le forme di intermediazione e di contratti a progetto fasulli.
Il lavoro nero “si sta istituzionalizzando”. Questo è l’avviso autorevolmente lanciato anche nel corso del convegno.
Lo stesso sindaco Pighi ha ribadito un concetto molto chiaro, quanto ostico a tradursi nei fatti, visto che ancora spopola la scorciatoia del “…vince chi fa lo sconto più alto,ma quando supera la soglia del 15-20% bisogna guardarci “!
A questo proposito i dati dell’anno appena passato, sono una doccia fredda.
Spulciando con pazienza fra i 267 appalti vinti col massimo ribasso nella nostra provincia, ne contiamo ben 111 con uno sconto che supera il 15%, poi 49 oltre il 25% e ben 22 con ribassi oltre il 30% distribuiti tra Provincia, Ausl, Burana, Villa Fiorita, Aimag ed Hera.
Evidentemente, fra Uffici Tecnici ed Amministratori, si registrano sensibilità e scelte divergenti.
La Cgil ribadisce la propria sfida.
Nel corso del corrente anno, si dovrebbero dimezzare gli appalti affidati con sistemi troppo sbrigativi ed a rischio legalità.
Condividiamo inoltre gli obiettivi urgenti di :
– aggiornare il Protocollo provinciale sugli appalti del 2007 e che poi sia sottoscritto da tutti gli Enti pubblici modenesi.
– estendere ai lavori privati le norme ed i controlli in atto per quelli pubblici.
– obbligo della certificazione antimafia anche per i subappalti.
– rafforzare gli organici degli Enti dello Stato addetti ai controlli.
Proponiamo infine di riempire con urgenza il silenzio su un paio di aspetti decisivi :
1) Le Unioni dei Comuni devono predisporre Nuclei di Polizia Municipale specializzati nei controlli sui posti di lavoro.
2) Le Unioni dei Comuni hanno solo nove mesi di tempo per organizzare le nuove Stazioni Uniche Appaltanti-SUA, rese obbligatorie dalla legge per i 19 comuni modenesi al di sotto dei 5.000 abitanti.
(Franco Zavatti, Cgil Modena-coordinatore legalità e sicurezza Cgil regionale)



