Da giovedì pomeriggio, nella sala operativa della Provincia in via della Croce rossa, si è insediato il Centro di coordinamento provinciale (Ccp) istituito dal Dipartimento nazionale di Protezione civile per coordinare a livello territoriale le attività di soccorso e assistenza alla popolazione e ai comuni colpiti dal terremoto e gli interventi provvisionali strettamente connessi alle prime necessità, così come previsto dall’ordinanza 3 del capo Dipartimento Franco Gabrielli. La stessa ordinanza ha istituito la Direzione di comando e controllo (DiComaC) nella sede dell’Agenzia regionale di Protezione civile della Regione Emilia-Romagna a Bologna, di fatto trasferendo direttamente nella regione più colpita dal sisma le strutture operative del Servizio nazionale di Protezione Civile, anche in previsione del passaggio di consegne che avverrà nella fase successiva allo stato di emergenza.

Per il momento, sarà la DiComaC (che ha integrato la Protezione civile regionale) a garantire il supporto alle attività dei centri di coordinamento istituiti a livello provinciale (Ccp) che, a loro volta, supporteranno i Centri operativi comunali (Coc) istituiti dai sindaci nei propri territori. Per quanto riguarda Reggio Emilia, il prefetto Antonella De Miro, d’intesa con la presidente della Provincia Sonia Masini, ha decretato l’istituzione del Centro di coordinamento provinciale presso la Sala operativa provinciale già allestita dal 20 maggio al Centro unificato di Protezione civile (Cup) di via della Croce rossa realizzato nell’aprile 2009 dalla Provincia e dal Coordinamento delle associazioni del volontariato con la collaborazione di Regione Emilia-Romagna e Comune di Reggio Emilia. La Provincia di Reggio Emilia (e quella di Modena, a Marzaglia) hanno infatti già realizzato da tempo una struttura provinciale idonea ad ospitare il Ccp. Il prefetto, che rimane titolare dell’emergenza di protezione civile, coordina direttamente la funzione ordine e sicurezza pubblica (Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza e Corpo forestale dello Stato).

Proprio per “salvaguardare l’attività degli interventi già avviati” dalla Sala operativa della Provincia – si legge nell’ordinanza del prefetto De Miro – il Ccp di Reggio Emilia è stato articolato ricalcando in massima parte l’organizzazione che già dal 20 maggio, e in particolare dal 29, ha gestito la prima fase dell’emergenza in tutto il Reggiano. La funzione di coordinamento del Ccp è stata assegnata a Federica Manenti, responsabile della Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia e sempre della Provincia sono i referenti delle funzioni Assistenza alla popolazione (Alessio Campisi), Censimento danni (Valerio Bussei), Rapporti con Enti locali e volontariato del terzo settore (Luciano Gobbi), Amministrazione e contabilità (Claudia Del Rio). Completano la cabina di regia del Ccp i referenti delle funzioni Sanità (Sergio Alboni del 118-Reggio soccorso), Tecnica e Rilievo agibilità (Fortunato Rognetta dei Vigili del fuoco), Logistica (Marcello Margini del Coordinamento associazioni volontariato di Protezione civile) e Volontariato di Protezione civile (Volmer Bonini dello stesso Coordinamento), mentre a tenere i rapporti con il DiComaC di Bologna sono i funzionari Benedetto Tanzilli e Valeria Silvestri della Protezione civile nazionale, da giovedì distaccati al Ccp in via della Croce rossa.

“Questa macchina, queste donne e questi uomini sono già rodati e grazie all’ottima collaborazione con la Prefettura, tutte le altre istituzioni coinvolte e il mondo del volontariato, contiamo di assicurare attraverso il Centro di coordinamento provinciale una funziona tecnica e concreta in supporto ai Centri operativi dei Comuni, cercando di rendere più precisi e più snelli i passaggi procedurali fino a quando, cessata l’emergenza, si aprirà la fase della ricostruzione affidata al commissario Errani e agli enti locali”, aggiunge la presidente Masini sottolineando come siano una ventina i dipendenti e collaboratori della Provincia impegnati, al di là dei referenti di funzione, nel Ccp. “La priorità restano i sopralluoghi, fondamentali anche per consentire una ripresa delle attività produttive, e ovviamente il sostegno alla popolazione, a partire da coloro che non hanno più una casa agibile”, spiega la presidente Masini precisando che, sempre attraverso il Ccp, si sta valutando l’organizzazione di possibili soggiorni-vacanza per bambini e anziani dei comuni terremotati.

“Dobbiamo abituarci a convivere con un fenomeno che non è prevedibile, ma che può essere ‘governato’ se funziona la prevenzione – continua la presidente della Provincia di Reggio Emilia – E’ importante che circolino in modo corretto le informazioni su ciò che si fa a a livello scientifico, ma anche sui comportamenti individuali e collettivi da mettere in atto per aumentare la sicurezza di tutti. Invitiamo i cittadini a documentarsi attraverso i siti istituzionali,come quello della Provincia (www.provincia.re.it), che divulgano i comportamenti corretti per proteggersi nell’immediatezza di una scossa sismica. E’ poi indispensabile mettere in sicurezza e controllare edifici civili e produttivi, con la necessaria tempestività e gradualità che le norme e le condizioni oggettive consentono. Quella che deve cambiare è la nostra mentalità collettiva: ci sono Paesi al mondo che dimostrano come, se le scelte sono giuste, terremoti anche più forti producono meno danni. Reggio Emilia è stata colpita, ma in misura minore, anche perché sono molti gli edifici messi a norma. Bisogna continuare, investendo risorse pubbliche e private adeguate. Noi crediamo di fare il possibile, ci siamo attivati fin dal primo momento e continueremo fino a quando tutto si concluderà positivamente”.