Un esperimento internazionale per studiare la relazione tra inquinamento atmosferico e cambiamenti climatici, realizzando delle ricostruzioni tridimensionali dell’atmosfera sopra la Pianura Padana grazie all’utilizzo di un dirigibile Zeppelin. E’ questo l’obiettivo del progetto coordinato dall’Istituto di Scienze dell’atmosfera e del clima (Isac) del Cnr, illustrato alle porte di Bologna.

Il pachiderma del cielo, erede moderno delle creature primo novecentesche del conte Von Zeppelin, staziona dal dieci giugno in un’aviostazione ad Ozzano dell’Emilia (Bologna). Pronto a partire per le sue misurazioni tra Appennino e Adriatico. L’obiettivo è raccogliere dati, in particolare, sulle reazioni chimiche che producono inquinanti. Lo Zeppelin, che è tornato ad atterrare in Italia dopo un’assenza di 80 anni, è utilizzato per la prima volta in questo tipo di studi.

”Abbiamo pensato di utilizzare un dirigibile – ha spiegato Maria Cristina Facchini, dell’Isac Cnr – perche’ ci consente misurazioni sia in verticale, partendo da pochi metri dal suolo, che in orizzontale. Così potremo avere ricostruzioni in 3d della parte di atmosfera che ci interessa”.

L’esperimento e’ parte del progetto Pegasos, finanziato con sette milioni di euro dalla Commissione europea, per misurare sul continente l’impatto dell’inquinamento sul clima e quello del cambiamento climatico su aria, salute ed ecosistemi.