I consiglieri comunali del Pd Paolo Trande, Giulia Morini ed Elisa Sala hanno presentato una interrogazione al sindaco Giorgio Pighi sulla lettera di ingiunzione al pagamento che Hera, ma anche Sorgea e Aimag, hanno mandato agli utenti modenesi che hanno aderito alla campagna di “obbedienza civile” promossa dal “Comitato per l’acqua pubblica”.

La campagna di protesta promossa dal “Comitato per l’acqua pubblica” approda in Consiglio comunale a Modena. I consiglieri Pd Paolo Trande, Giulia Morini ed Elisa Sala hanno presentato, in proposito, una interrogazione al presidente del Consiglio Liotti e al sindaco Pighi. A Modena sono circa 250 gli aderenti alla campagna e, tra loro, ci sono alcune importanti associazioni come Arci e Cgil. Seguendo le indicazioni del Comitato, gli aderenti non hanno pagato la parte di remunerazione del capitale della tariffa di fornitura dell’acqua ai gestori modenesi Sorgea, Aimag ed Hera. In sostanza, hanno praticato una sorta di “autoriduzione” della tariffa, a cui i gestori, però – come hanno raccontato in questi giorni i media locali – avrebbero risposto con lettere standardizzate e dai toni minacciosi che intimavano, comunque, il pagamento di quanto richiesto. “Tenuto conto della natura “non speculativa” della iniziativa – scrivono Trande, Morini e Sala – che i promotori hanno varato per evidenziare la necessità di ottemperare, secondo il loro giudizio, alla volontà popolare espressa nel referendum del giugno 2011, e tenuto conto del fatto che il Comune di Modena è tra i maggiori azionisti di Hera, si chiede al sindaco di sapere se corrisponde al vero la notizia della lettera di intimidazione al pagamento, se la lettera contiene effettivamente “toni minacciosi” e come pensa Hera di affrontare la questione che, evidentemente, non è solo di natura economica”.