Perché è necessario un Ordine del giorno che riconosca la centralità della famiglia, lo ricordi alle istituzione ed all’opinione pubblica, quando è la stessa Costituzione a tutelarla e a riconoscerne il valore sociale come il soggetto principale su cui investire per il futuro del nostro Paese?

In Italia, al di là delle tante enunciazioni di principio e solidarietà a parole, per la famiglia non si è mai perseguito un’equa politica fiscale che tenesse in debito conto i carichi ed i suoi bisogni, realizzando ovvero una vera “equità orizzontale fiscale” per cui, a parità di reddito, chi ha figli da mantenere non può pagare la stessa entità di tasse di chi non ne ha. Nei principali paesi europei, in quelli per intenderci sempre presi ad esempio per mille altre questioni dai partiti e dalla stampa “politically correct”, le cose stanno diversamente (raffrontare la tassazione di nuclei famigliari analoghi fra Italia e Francia è a dir poco disarmante). Per assurdo, è la famiglia cosiddetta “tradizionale” (termine improprio, perché è una sola la famiglia) ad essere più discriminata sul piano fiscale e tariffario rispetto alle altre forme di convivenza, dove, al contrario di quelle basate sul matrimonio (sia civile che religioso) non vi è assunzione di responsabilità da parte degli individui di fronte alla società; evidentemente in questo caso la precarietà non viene ritenuta un disvalore come quella del mondo del lavoro.

Con l’ODG appena presentato, la Lista Civica “Per Sassuolo” vuole dare un primo segnale per cambiare il modo di guardare alla famiglia, non come un problema ed una somma di criticità, ma come la principale risorsa da sostenere e valorizzare per il nostro domani. E se la famiglia è in salute, è l’intera comunità a beneficiarne. Crediamo, ed auspichiamo, che su questa proposta, vista la sua valenza, possa esserci la convergenza dell’intero Consiglio Comunale.

Per la nostra proposta ci siamo ispirati all’esperienza attuata a Parma con lo strumento denominato “Quoziente Parma” che prevede una rimodulazione dell’ISEE, indicatore della situazione reddituale poco rispondente alla realtà ed addirittura penalizzante per le famiglie con molti figli, parametro preso come base per l’applicazione dei diversi servizi a domanda individuale, quali nidi, doposcuola, trasporti scolastici ecc. E da qui partire per incidere sui vari tributi di competenza comunale.

Ma sono tante altre le città cui guardare con interesse per le sperimentazioni in corso sulla pressione tributaria e tariffaria della famiglia, come ad esempio Roma per il suo recente progetto sulla TIA (la ex tassa rifiuti) da poco approvato: un’ulteriore dimostrazione che è sempre più spesso l’ente locale quello che riesce meglio ad interpretare i bisogni e le necessità dei cittadini. A livello statale infatti, oltre ad un gran parlare, un fisco “a misura di famiglia” viene continuamente rinviato a causa della mancanza di risorse. Anche con la recente approvazione del “Piano famiglia”, il Governo Monti l’ha ribadito: soldi non ce ne sono. Eppure un’introduzione graduale, rivolta ad esempio solo alle famiglie numerose, sarebbe stato un segnale importante in un momento così critico per il nostro Paese. Come è possibile che uno Stato non ritenga doveroso investire sul proprio futuro chiedendo sempre ai soggetti più deboli di fare sacrifici?

(Anna Maria Anselmi Lista civica “Per Sassuolo”

Odg presentato oggi al Sindaco e al Presidente del Consiglio del comune di Sassuolo

Oggetto: Adozione di una politica fiscale e tariffaria a misura di famiglia – ODG.

PREMESSO

– Che la famiglia, così come è individuata dagli art. 29 e seguenti della Costituzione Italiana, è, in questi ultimi anni, oggetto di sempre più numerosi attacchi tendenti a negarle e sminuirne l’importante ruolo da essa svolto nella nostra Società;

– che la Città di Sassuolo, con deliberazione della Giunta Comunale n. 131 del 18/5/2010, ha aderito al “Network di città per la famiglia”, costituitosi a Parma il 21/5/2010, piattaforma progettuale fra città che scelgono di porre la famiglia al centro della propria attività amministrativa, attraverso l’adozione di politiche che promuovano l’istituto famigliare come valore sociale e risorsa responsabile;

– che il Sindaco, attraverso la recente istituzione della delega alla Famiglia, attualmente affidata pro-tempore all’Assessore Claudio Corrado, ha voluto dare maggiore visibilità ed incisività alla famiglia, considerata non soltanto come destinataria di politiche assistenziali, ma anche come risorsa da promuovere e valorizzare per ogni suo aspetto;

CONSIDERATO

– che la famiglia è il cuore della società, soggetto primario della propagazione, tutela e cura delle persone, costituendo l’ambito naturale di custodia, protezione ed educazione di ciascun componente; in essa avviene la trasmissione ai figli della conoscenza e dei valori etici e critici, presupposto indispensabile alla costruzione di un futuro prospero ed equilibrato per tutti;

– che la famiglia, per poter esprimere al meglio le proprie potenzialità e la propria natura, e generare ricadute positive sull’intera comunità, necessita di una maggiore attenzione da parte della politica che la consideri per il suo insieme unitario, e non come somma di singoli individui, destinataria di interesse non solo per le sue criticità ma per il valore sociale e risorsa che essa rappresenta;

– che la famiglia rappresenta, con il suo ruolo genitoriale ed educativo, ed attraverso i figli, il futuro della nostra società, assumendo pertanto una valenza sociale e pubblica che va ben oltre alle esigenze dell’individuo, e per questo meritevole di una attenzione particolare da parte delle istituzioni;

– che per poter esprimere al meglio quanto sopra detto, la famiglia necessita di un’equa politica fiscale e tariffaria che tenga in debito conto la presenza al suo interno di figli ed altri famigliari;

– che attualmente l’accesso agevolato ai servizi a domanda individuali, educativi ed assistenziali, prevede la presentazione di dichiarazione ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), ai sensi del DLGS 31/3/1998, n. 109, parametro con il quale viene misurata la situazione economica del richiedente, con riferimento ai redditi ed al patrimonio mobiliare ed immobiliare del nucleo famigliare;

– che il metodo di calcolo dell’ISEE attualmente in vigore risulta rigido e poco rispondente alla realtà, che la scala di equivalenza utilizzata è ampiamente sottostimata ed addirittura penalizzante per le famiglie numerose;

– che, come hanno dimostrato misure intraprese da altre città, un sistema fiscale e tariffario più equo “a misura di famiglia” è realizzabile ed auspicabile, provvedimenti che si rendono quanto mai necessari stante la difficile crisi economica in corso, causa di un generale impoverimento delle famiglie, con conseguente diminuzione del loro potere di acquisto, in particolar modo di quelle con figli;

IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA SINDACO E GIUNTA

– a garantire una maggiore tutela della condizione famigliare, intervenendo con fattori di correzione aggiuntivi rispetto a quelli previsti dal DLGS 109/1998 e successive modificazioni, in materia di ISEE, sull’esempio delle misure adottate, e già testate, dalla città di Parma dal 2010, denominata “Quoziente Parma”;

– a realizzare altresì una più complessiva e compiuta politica tributaria “a misura di famiglia” attraverso l’adozione di specifici provvedimenti riguardanti le imposte di competenza comunale (TIA ed addizionale IRPEF in primis), prevedendo un minor carico fiscale per le famiglie, con un particolare riguardo per quelle numerose;

– a sviluppare e consolidare un ampio sistema di collaborazione con i diversi interlocutori che a livello locale, provinciale e nazionale si occupano della promozione e valorizzazione della famiglia, svolgendo inoltre, all’interno del “Network di città per la famiglia”, un attivo ruolo per sensibilizzare opinione pubblica e politica nazionale al fine di realizzare anche a livello statale un equo sistema fiscale su base familiare.