“Ben undici associazioni di volontariato, operanti nell’Appennino modenese, rischiano di perdere l’accreditamento” con le Ausl, a causa delle regole fissate dalla Regione, “troppo rigide e restrittive”: si tratta, in particolare, delle Pubbliche assistenze e Misericordie che gestiscono le ambulanze per i servizi di soccorso e di trasporto sanitario.

E’ quanto denuncia il consigliere Andrea Leoni (Pdl) in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, in cui segnala che il “requisito maggiormente vessatorio fra quelli introdotti per l’accreditamento” riguarderebbe l’obbligo per gli equipaggi delle ambulanze di essere sempre pronti alla partenza, mentre attualmente, in montagna, vige il sistema della reperibilità, che ha, comunque, tempi di attivazione e risposta “estremamente contenuti”.

“Voler superare a tutti i costi questo sistema, come sembra intenzionata a fare la Regione, – sottolinea Leoni – significherebbe depotenziare un servizio garantito 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno”, con l’aggiunta che molti Comuni dell’Appennino modenese potrebbero trovarsi senza ambulanze a presidio del territorio.

Il consigliere chiede quindi alla Giunta se e quali correttivi intenda attivare per modificare le regole per l’accreditamento delle Pubbliche assistenze e Misericordie, se sia in grado di garantire che, con le nuove norme, i Comuni dell’area montana non rimarranno senza questo servizio “fondamentale” e per quali motivi chi risiede nelle zone appenniniche debba pagare “ancora una volta” la scelta di “vivere, difendere e preservare” quel territorio, con minori servizi.