Prosegue il percorso di attuazione delle nuove politiche per la gestione dei rifiuti nel territorio reggiano. Dopo l’avvio, con successo, della raccolta porta a porta a Poviglio e dopo la scelta di procedere con il polo del recupero di carta e plastica a Novellara, arrivano due ulteriori novità.

Lo scorso 8 ottobre si è infatti insediata la Cabina di regia per la riduzione dei rifiuti, composta da alcuni amministratori e tecnici del territorio reggiano, incaricata di raccogliere e sviluppare tutte le politiche di riduzione dei rifiuti attivabili al livello locale (come ad esempio la nascita di centri per il riuso sul modello di Campagnola Emilia e Capannori di Lucca, l’utilizzo dell’acqua in caraffa nelle mense scolastiche o la definizione di accordi con la grande distribuzione per l’uso di prodotti alla spina). Il gruppo è coordinato, per conto della Provincia di Reggio Emilia, dal professor Mario Santi, esperto nel campo dei rifiuti che da oltre vent’anni collabora con le più avanzate realtà del paese in materia di rifiuti.

La seconda novità riguarda lo stato di avanzamento del progetto del Trattamento meccanico biologico (Tmb). Dopo il deposito, avvenuto lo scorso 29 giugno, sono giunte solo quattro osservazioni di privati e comitati locali, un numero certamente esiguo considerata l’importanza di questo impianto nella pianificazione della gestione dei rifiuti nel territorio reggiano. A questo punto la Provincia di Reggio Emilia sta lavorando – insieme al professor Enzo Favoino della Scuola agraria di Monza – alla definizione delle linee di indirizzo per rendere il Tmb una vera e propria Fabbrica dei materiali. Inoltre sono già state svolte due sedute della Conferenza dei Servizi.

Come noto, gli orientamenti forniti dall’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Reggio Emilia sono finalizzati a migliorare i processi di selezione della parte secca del rifiuto residuo (plastica, metalli e carta) aumentando la quantità di materiale avviato a recupero e a raffinare il biostabilizzato (derivato dal trattamento della parte “sporca”) in maniera tale da renderlo, almeno parzialmente, adeguato all’uso nei recuperi ambientali. Queste due operazioni, unitamente ad una riduzione superiore alle aspettative dei rifiuti residui non differenziati (anche alla luce dei dati di Poviglio), porteranno ad un risultato non prevedibile fino a pochi mesi fa: il dimezzamento della quantità di materiale inerte da smaltire nel bacino ad esso dedicato che, a Carpineti, sostituirà l’attuale discarica di rifiuti non trattati.

“Il Tmb e la sua la Fabbrica dei Materiali – dichiara l’assessore provinciale all’Ambiente Mirko Tutino – partiranno insieme ad un vero e proprio “piano di conversione”, che in sostanza prevederà il graduale riutilizzo di parte dell’impianto per la raccolta differenziata man mano che si ridurrà il rifiuto residuo. Nessuno potrà dunque temere che il gestore sia incentivato a non aumentare la raccolta differenziata per rientrare dall’investimento: prevederemo infatti, da subito, una flessibilità dell’impianto ed un suo utilizzo anche sulle raccolte differenziate. Ho intenzione di sottoporre entro fine anno il Programma per la riduzione dei rifiuti che emergerà dal lavoro della cabina di regia e le linee di indirizzo sul Tmb come Fabbrica dei materiali al Consiglio locale, composto da sindaci e Provincia di Reggio Emilia, così da approvare queste due importanti scelte nella più alta sede di rappresentanza del nostro territorio. Non so quale destino avranno le giunte e le attuali Province, ma la cosa importante è che a chi verrà dopo lasceremo un programma completo che è già considerato un esempio di livello nazionale”.