A Modena nascerà la Fondazione fotografia, che perseguirà finalità di produzione, valorizzazione e promozione della fotografia storica e contemporanea e di ogni altra forma di arte visiva nelle sue diverse realizzazioni, incoraggiando, realizzando e partecipando a iniziative ed eventi formativi e culturali di rilevanza locale, nazionale o internazionale.

Il Consiglio comunale, nella seduta di oggi, lunedì 15 ottobre, ha dato il via libera alla costituzione della Fondazione, definendone la partecipazione del Comune come socio fondatore insieme alla Fondazione Cassa di risparmio di Modena e approvandone lo statuto. A favore della delibera presentata dall’assessore alla Cultura Roberto Alperoli si sono espressi il Pd (tranne Michele Andreana, Fabio Rossi e Stefano Prampolini che si sono astenuti) e il consigliere Sandro Bellei del Pdl; contrari Modena5stelle-beppegrillo.it, Modena Futura, Sinistra per Modena e il consigliere Andrea Leoni del Pdl; astenuti Mpa, Udc e il Pdl (il capogruppo Adolfo Morandi e i consiglieri Andrea Galli, Pier Luigi Taddei e Gian Carlo Pellicani). Si sono invece avvalsi del non voto Olga Vecchi, Luigia Santoro e Michele Barcaiuolo del Pdl. Nel corso della trattazione, l’assessore ha inoltre risposto a due interrogazioni del consigliere Federico Ricci di Sinistra per Modena sullo stesso tema.

“Il rapporto tra Modena e la fotografia non è nato adesso, ma negli anni e la Fondazione per molti aspetti è un approdo naturale, perché il Fotomuseo Panini, oggi chiuso, e la Fondazione Cassa di risparmio di Modena hanno lavorato insieme per anni”, ha affermato Alperoli. “Questo modo di lavorare insieme – ha aggiunto – è già strutturato e maturo per procedere a un’operazione come la Fondazione fotografia. L’ipotesi di una Fondazione cultura che metta insieme musei, Gallerie civica e Museo della figurina, su cui si sta comunque ragionando, è invece un’operazione con complessità infinitamente superiore: oggi è molto difficile mettere insieme soggetti con esigenze così diverse. Ad ogni modo – ha precisato ancora l’assessore – niente ci impedirà nel corso del tempo di dare vita a una Fondazione cultura nella quale fare rientrare la Fondazione fotografia”.

Alperoli ha inoltre ricordato che “in tutti questi anni la Fondazione Cassa di risparmio di Modena ha finanziato il Fotomuseo Panini scegliendo in autonomia quante risorse investire e in che modo. Entrando nel cda della Fondazione fotografia il Comune d’ora in avanti potrà in qualche modo dire la sua su investimenti”. Alperoli ha inoltre spiegato che la cifra di investimenti ipotizzata si aggira intorno agli 800 mila euro, “circa un terzo in meno rispetto a quanto si spendeva negli anni passati”.

La fondazione eserciterà e promuoverà direttamente o indirettamente attività culturali, artistiche, espositive, editoriali, archivistiche e documentarie, museali, di formazione e didattiche, di ricerca, catalogazione e raccolta di materiali e documenti relativi alla fotografia e, in genere, all’immagine. Avrà durata illimitata e sarà guidata da un Consiglio di amministrazione composto da un massimo di cinque consiglieri, di cui tre – tra cui il presidente – nominati dalla Fondazione Cassa di risparmio di Modena, uno dal Comune e un quinto congiuntamente su proposta dell’Amministrazione. Le cariche di presidente e di componenti del cda sono triennali e rimangono in carica per tre anni, con possibilità di rinomina. Il cda nominerà un direttore, con compiti scientifici e operativi, che potrà avvalersi di un Comitato scientifico per elaborare, progettare e realizzare le attività della Fondazione in attuazione delle deliberazioni del consiglio.

Allo statuto potranno essere apportate precisazioni e modifiche non sostanziali in caso di necessità, l’attività della Fondazione sarà finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio e la costituzione della Fondazione non comporterà necessità di adottare provvedimenti di trasferimento di risorse umane, finanziarie e strumentali.

IN CONSIGLIO “VOTI” TRASVERSALI

Si sono espressi contro e a favore consiglieri di entrambi gli schieramenti politici

Diverse e trasversali agli schieramenti sono le posizioni emerse lunedì 15 ottobre nel dibattito consiliare sulla delibera per la costituzione della Fondazione fotografia e l’approvazione dello statuto (favorevole Sandro Bellei del Pdl e il Pd, tranne Michele Andreana, Fabio Rossi e Stefano Prampolini che si sono astenuti; contrari Modena5stelle-beppegrillo.it, Modena Futura, Sinistra per Modena e Andrea Leoni del Pdl; astenuti Mpa, Udc e il Pdl, tranne Olga Vecchi, Luigia Santoro e Michele Barcaiuolo che si sono avvalsi del non voto).

Per il Pd, Cinzia Cornia, auspicando che “la nascita di un’unica fondazione per la fotografia porti a contenere le spese e a ottimizzare le attività”, ha sottolineato “l’importanza che nel cda entri l’Amministrazione comunale in modo da determinare le scelte politiche e organizzative”. Ha anche invitato l’assessore a rendicontare in Consiglio l’andamento del primo anno di attività della Fondazione”. Anche Stefano Rimini ha insistito sul ruolo del Comune che “porta nella Fondazione competenze e deve coinvolgere il Consiglio comunale e l’intera città, oltre che fare rete a livello interprovinciale in vista della futura unione. Abbiamo riconosciuto il valore del progetto – ha ribadito – e ravvisato che c’è un patrimonio da salvaguardare, ma anche la necessità di rivedere certe politiche di investimento”. Per William Garagnani la Fondazione, che nasce dalla fusione del Fotomuseo Panini e mostre della Fondazione crmo, propone “una fondamentale commistione di vicino e lontano, ma occorre scongiurare il rischio di disperdere la capacità culturale di chi ha lavorato dieci anni al Fotomuseo”, parlando del quale il consigliere ha anche chiesto “quale sarà la gestione e la valorizzazione di questo giacimento”.

“Ammesso che ci fosse bisogno di una fondazione fotografia, motivata dalla propensione della città in tale direzione – ha affermato Sandra Poppi di Modena5stelle-beppegrillo.it – alcuni aspetti mi lasciano perplessa: si parla di operazione a costo zero perché il Comune non contribuisce, ma gli 800 mila euro necessari avrebbero potuto essere spesi diversamente. Inoltre, sarei stata più propensa a un’unica fondazione culturale, invece di aggiungerne una alle esistenti”.

Sergio Celloni di Mpa ha annunciato la propria astensione dal voto perché, pur ritenendo “fondamentale portare avanti un discorso di cultura” e “conservare il patrimonio del Fotomuseo Panini”, si è detto “contrario al tipo di gestione messo in atto dalla Fondazione cassa di risparmio e ha ribadito l’importanza “che ci sia un’azione di controllo su come, quando e perché vengono spesi i soldi”.

Per il Pdl, Sandro Bellei ha ricordato le eccellenze in cui si sono distinte altre città e la vocazione modenese per la fotografia: “Abbiamo un patrimonio enorme – ha osservato – credo che l’operazione sia interessante e che perderemmo l’occasione di diventare capitale della fotografia se non dessimo a quest’arte l’importanza che merita”. Mentre, Olga Vecchi ha annunciato un voto di coscienza e, pur esprimendo “rispetto per il progetto”, lo ha definito “eccessivo”, considerata l’attuale crisi economica davanti a cui l’investimento della Fondazione crmo rappresenta “uno schiaffo alla città, non una scelta di priorità”. La consigliera ha anche sollecitato “una maggiore democratizzazione della cultura”. Per il capogruppo Adolfo Morandi “la tradizione locale per la fotografia va preservata e l’archivio del Fotomuseo deve rimanere a disposizione di tutti. Il progetto va inserito nel percorso che dovrà portare a un’unica fondazione, poiché è doveroso tenere viva la tradizione culturale ma all’interno del quadro delle risorse disponibili e occorre alleggerire il peso degli enti che gravano sulle tasche dei cittadini, senza dimenticare che anche quando finanzia la Fondazione, si tratta di risorse della collettività”.

Per Nicola Rossi di Modena Futura “non c’è traccia di sobrietà nell’operazione che dedica centinaia di migliaia di euro a un’iniziativa di cui non si conosce il destino e il fine”. Quindi “le forti perplessità” espresse dal capogruppo sono alla base del voto contrario, come avvenne con la delibera di indirizzi, “anche se oggi in Consiglio sarebbe stata opportuna la presenza di un rappresentante della Fondazione”.

“Se avessi il dubbio di ostacolare con il mio voto contrario il percorso che Modena diventi un riferimento per la fotografia, voterei a favore; penso però che Sinistra per Modena abbia semplicemente una visione diversa e alternativa”, ha affermato Federico Ricci insistendo sulla necessità di salvaguardare le risorse umane, al pari di sedi e archivi, facendo quindi assunzioni a tempo indeterminato e non contratti precari, “altrimenti la precarietà è solo una scusa per risparmiare sui costi”.

In conclusione, l’assessore alla Cultura Roberto Alperoli ha ribadito “l’attenzione messa nella salvaguardia delle competenze acquisite da chi lavorava al Fotomuseo, in cui il Comune rappresentava solo uno dei sette soci fondatori” e ha sottolineato l’importanza per il Comune di fare parte del cda della Fondazione fotografia per poter esprimersi su scelte e risorse da investire”.