Mondo della scuola in subbuglio anche a Modena per l’ipotesi, contenuta nel testo del disegno di legge di stabilità, di aumentare da 18 a 24 ore settimanali l’orario di lavoro dei docenti. I sindacati hanno proclamato per martedì prossimo 13 novembre una giornata di mobilitazione del personale della scuola di ruolo e precario, con assemblee dalle 11.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 16.30 in tutte le sedi, plessi, sezioni distaccate e succursali. La protesta sfocerà il 24 novembre in uno sciopero nazionale con manifestazione a Roma.

Intanto è già stata dichiarata la sospensione delle attività non obbligatorie, dalle gite d’istruzione ai corsi di recupero, dagli open days all’ora di ricevimento settimanale. Alle iniziative di contrasto al dl stabilità, inizialmente promosse da Cisl Scuola, Uil Scuola, Gilda e Snals, ha successivamente aderito anche la Flc-Cgil. «Diciamo no a scelte e comportamenti irresponsabili del governo e del ministro dell’Istruzione – spiegano compatti i sindacati – È inaccettabile la superficialità con cui si mette mano all’orario di servizio dei docenti, calpestando i contratti e la dignità del lavoro, stravolgendo modalità organizzative consolidate con la pretesa di imporre un aggravio dei carichi orari senza alcuna contropartita».

Cisl Scuola, Flc-Cgil, Uil Scuola, Gilda e Snals aggiungono che governo e ministro vengono meno agli impegni assunti, impedendo l’avvio di una trattativa, quella sugli scatti d’anzianità, per il cui buon esito si erano faticosamente costruiti tutti i presupposti. «È vergognoso il modo in cui si nega risposta alle giuste attese di lavoratori che meriterebbero una ben diversa considerazione, ricevendo da mesi vuoti annunci e promesse non mantenute. Chiediamo, inoltre, – proseguono i sindacati – lo sblocco del rinnovo del contratto e che si esplorino altre vie per recuperare risorse, eliminando sprechi e diseconomie che ancora ci sono, come nel caso – concludono Cisl Scuola, Flc-Cgil, Uil Scuola, Gilda e Snals – del ricorso a incarichi esterni di dirigenza, costosi e non sempre produttivi».