L’arresto di 9 medici del reparto Cardiologia del Policlinico di Modena e le accuse mosse nei loro confronti degli inquirenti – fermo restando il rispetto per la prosecuzione dell’iter del processo che non ci consente di emettere giudizi politici definitivi ed esprimendo la massima fiducia nell’operato della magistratura – rappresentano un quadro allarmante, gravissimo e incivile e segnalano fenomeni corruttivi sempre più estesi, ovunque si eserciti un potere senza controlli adeguati.

A tale proposito, vogliamo esprimere alcune considerazioni:

1. Da molto tempo, nelle “stanze dei bottoni” della sanità – perché noi distinguiamo tra le cricche del genere di quelle coinvolte in questo caso e le migliaia di lavoratori e lavoratrici della sanità, siano essi medici o infermieri, educatori, tecnici o impiegati, che, quotidianamente, con il loro impegno, la loro professionalità e motivazione tengono alta la qualità della sanità modenese nonostante i tagli continui al personale e alle risorse in generale – si sono create logiche affaristiche in combutta con le multinazionali del settore, spesso per ottenere vantaggi personali. Sono famosi, a tal proposito, i convegni-vacanza in alberghi di lusso pagati dall’industria dei farmaci e dei dispositivi medici, ma, se fosse provata l’accusa in questione, saremmo ad un salto di qualità essendo in presenza di vere e proprie mazzette versate a Onlus fittizie riconducibili ai soggetti coinvolti.

2. L’agire di queste cricche del malaffare, oltre a essere penalmente rilevante e a prescindere da come si concluderà la vicenda, riconferma comunque il problema, etico e sociale, delle “relazioni pericolose” tra fornitori e personale preposto alla gestione delle strutture sanitarie. Queste pratiche sono inoltre dannose perché aumentano i costi del servizio sanitario pubblico e sottraggono risorse ai bisogni di cura dei cittadini.

3. Per tali motivi, oltre quanto già fatto meritoriamente, invitiamo le istituzioni e la politica ad effettuare un monitoraggio capillare in tutta la provincia – senza ovviamente criminalizzare nessuno o senza cadere in facili generalizzazioni – che porti alla massima trasparenza sui seguenti punti:

a) Le nomine dei dirigenti a tutti i livelli;

b) La verifica puntuale di criteri di efficacia dal punto di vista medico e di convenienza dal punto di vista economico, per l’acquisto di farmaci e dispositivi medici;

c) La possibilità per le varie associazioni di volontariato legate ai temi della salute dei cittadini di interagire dialetticamente con i vertici della sanità e, soprattutto, di essere messe in condizione di controllare i processi sopra delineati in modo democratico e partecipato.

(Forum “Welfare socio-sanitario” Sinistra Ecologia Libertà-Federazione di Modena)