Quello della cessione di droga tra ragazzi nell’ambito di istituti scolastici rappresenta, così come il bullismo o altre forme di comportamento aggressivo, una vera e propria emergenza sociale costantemente attenzionata dai reparti dell’Arma, non solo a fini di prevenzione. Sovente i protagonisti di queste storie sono giovani con alle spalle problematiche importanti, cresciuti in un contesto familiare di degrado e di indifferenza verso le loro problematiche.

In questo caso è stato proprio il padre di uno di loro, separato dalla ex coniuge, a denunciare ai Carabinieri di Vignola l’inserimento del figlio nell’ambito di una catena distributiva di sostanze stupefacenti.

Al fine di raccogliere elementi di prova, accertare il reale contesto criminoso in cui si supponeva fosse inserito il minore e identificarne i complici, così da riuscire ad effettuare nei loro confronti un controllo più efficace e localizzare il luogo di occultamento e spaccio di sostanze stupefacenti, il Tribunale dei Minori di Bologna ha autorizzato i militari della Tenenza ad effettuare una attività di intercettazione delle comunicazioni telefoniche originate prima dall’utenza in uso al minore in argomento e subito dopo dell’utenza di un amico coetaneo.

Le attività hanno così permesso nei giorni scorsi di concludere l’attività investigativa, che ha portato al deferimento all’autorità giudiziaria i due minori ed altri due loro coetanei per i predetti reati, segnalare all’autorità amministrativa altri minori quali assuntori e porre in stato di arresto due giovani, un marocchino ed uno di origine napoletana, due volti noti alle forze dell’ordine, in quanto già pregiudicati per reati in materia di droga, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di detenzione di stupefacenti e solo il marocchino di essere il fornitore di droga dei minori.

Le perquisizioni locali hanno poi consentito di rinvenire varie quantità di stupefacente nelle abitazioni dei minori monitorati e di trarre in arresto un terzo giovane, uno studente 17enne di Vignola, per detenzione ai fini di spaccio di circa 30 gr. di marijuana, rinvenuti nella sua disponibilità all’interno dell’abitazione in cui vive coi genitori.