Occorre rimettere regole per evitare il fenomeno delle cosiddette aperture selvagge nei festivi e nelle domeniche. E’ per questo che il Pd si schiera a fianco dei presentatori della proposta di legge popolare promossa da Confesercenti con il sostegno della Conferenza Episcopale Italiana. La dichiarazione congiunta del segretario provinciale Pd Davide Baruffi e della responsabile del Forum provinciale Economia e lavoro Palma Costi:

“Liberalizzare non significa “fare ognuno ciò che vuole” ma avere regole che mettano tutti nelle stesse condizioni di partenza (imprese) e condizioni di esigere gli stessi vantaggi (consumatori e lavoratori dipendenti). Anche le liberalizzazioni in materia di commercio – spiegano il segretario provinciale del Pd Davide Baruffi e la responsabile del Forum provinciale Economia e Lavoro Pd Palma Costi – devono prevedere regole che, pur garantendo la libera concorrenza delle imprese commerciali e i diritti dei consumatori ad avere sempre un’ampia gamma di offerta e di apertura, devono nel contempo salvaguardare i diritti dei lavoratori dipendenti e dei piccoli esercizi commerciali. Per questo Regione ed Enti Locali devono svolgere una funzione di programmazione, al fine di interpretare al meglio le esigenze dei territori e di armonizzare i diritti di tutti”. La proposta di legge di iniziativa popolare sugli orari del commercio è stata promossa da Confesercenti con il sostegno della Conferenza Episcopale Italiana. Con questa raccolta di firme, in sostanza, si chiede l’abrogazione del comma di un articolo del Decreto Salva Italia 2011 che, in continuità con un provvedimento del Governo Berlusconi, attribuisce ai titolari di esercizi commerciali la possibilità di decidere in modo totalmente autonomo giorni e orari di apertura. “Questa scelta, tanto più in un momento di crisi come l’attuale – spiegano Baruffi e Costi – non ha aiutato il commercio, creando viceversa grandi difficoltà sia ai dipendenti della grande distribuzione sia ai piccoli esercizi commerciali. Basti dire che nessuno dei grandi Paesi europei è privo di regole su questo fronte”. “Noi eravamo e siamo favorevoli ad aprire maggiori spazi di concorrenza e a superare i vincoli dirigistici statali – proseguono i due dirigenti del Pd – su questo parlano i fatti e i provvedimenti assunti da Bersani come ministro, oltre che le proposte avanzate dal Pd. Ma proprio per il forte impatto sociale che le scelte in materia di commercio producono, occorre una concertazione vera con le rappresentanze sociali sul territorio e una reale potestà programmatoria da parte di Regione ed Enti Locali. Oggi questa parte è totalmente saltata, generando squilibri nel sistema e conflitto. Per questo, insieme ai promotori del progetto di legge popolare, chiediamo che il Governo torni ad affidare a Regioni ed Enti locali un ruolo imprescindibile di programmazione commerciale e degli orari. E se non lo farà il Governo Monti lo farà allora il Pd dopo le prossime elezioni politiche”. “L’appoggio del nostro partito ai promotori del progetto di legge sarà concreto e fattivo – concludono Baruffi e Costi – saremo al loro fianco per divulgare la proposta. Chiederemo ai nostri circoli di organizzare la raccolta di firme in tutta la provincia di Modena e ai nostri consiglieri comunali e provinciali di mettersi a disposizione per l’autenticazione delle firme. In questo senso abbiamo già raccolto diverse disponibilità nel gruppo Pd in città”.