“Dopo il terremoto fateci respirare!”: lo chiedono i lavoratori e i pensionati danneggiati dal sisma del 20-29 maggio, alle prese con le impietose scadenze relative ai tributi fiscali, ai contributi previdenziali e agli ammortizzatori. I loro disagi e la loro protesta saranno rappresentati a Roma dalle strutture regionali Cgil dell’Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, che per martedì 27 novembre hanno organizzato insieme un presidio in piazza del Pantheon (ore 10-13,30). L’iniziativa è stata presentata questa mattina in conferenza stampa da Vincenzo Colla, leader Cgil Emilia Romagna, dal segretario generale Cgil Modena Donato Pivanti e dai componenti le segreterie Cgil di Ferrara Riccardo Grazi e di Bologna Maurizio Lunghi.

Sono ancora 12.000 i lavoratori in cassa integrazione nelle zone colpite dal terremoto ma i sei mesi concessi ormai scadono mentre il lavoro ancora manca: il governo deve prorogare gli ammortizzatori fino a giugno 2013, termine dello stato di emergenza, varando in tempi rapidi il decreto attuativo. Quanto agli aspetti fiscali e contributivi, la Cgil chiede – sempre delimitando la platea a coloro che hanno subito danni – la sospensione delle trattenute fiscali e previdenziali sulle buste paga e sulle pensioni e una moratoria delle tasse sino al termine dello stato di emergenza a giugno 2013; quindi una rateizzazione equa per pareggiare i conti.

“Non pretendiamo soldi a fondo perduto – sostiene Colla – ma un sostegno temporaneo con il rinvio delle scadenze. In caso contrario, migliaia di lavoratori potrebbero trovarsi in tasca una busta paga azzerata se a dicembre fossero tenuti alla restituzione dei tributi e contributi sospesi, con in più l’ulteriore alleggerimento dovuto alla normale ripresa di tutti i prelievi.” Colla denuncia il paradosso di un governo che stanzia due miliardi per l’accordo sulla produttività “mentre a noi tocca andare in piazza per chiedere che i lavoratori terremotati possano restituire le tasse con rate decenti: siamo di fronte a una ingiustizia intollerabile e al rischio di tensioni sociali in una realtà già fortemente provata.” Lo striscione che segnalerà il presidio di martedì recita appunto “Dopo il terremoto fateci respirare! Proroga degli ammortizzatori per evento sismico – fisco più giusto per lavoratori e pensionati danneggiati”. La provincia di Modena è quella che ha subito i danni maggiori dal sisma e secondo Donato Pivanti queste misure avrebbero una doppia valenza sociale ed economica per tutta l’area, grazie all’effetto di alleviare i bisogni materiali e la pressione psicologica vissuta da migliaia di persone che devono affrontare la fase lunga e complicata della ricostruzione: “Siamo sull’orlo di un processo collettivo di depressione, che va assolutamente evitato.”

Oltre alla mobilitazione romana del 27 novembre, la Cgil Emilia Romagna ha chiesto alla Regione una presa di posizione nei confronti del governo e un incontro all’Inps regionale per cercare una soluzione transitoria che impedisca l’azzeramento delle buste paga.