reggio-acquaA Reggio l’acqua sarà gestita da un soggetto pubblico posseduto dai Comuni. E’ il grande risultato raggiunto questa mattina a Palazzo Allende dal Consiglio locale di Reggio Emilia dell’Atersir (Azienda territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e i rifiuti) coordinato dall’assessore provinciale Mirko Tutino che, in una seduta aperta alle rappresentanze del Forum provinciale per l’acqua, ha approvato l’atto di indirizzo “Una proposta che guarda alle nuove generazioni: un soggetto pubblico per la gestione dell’acqua reggiana”.Il documento, votato a stragrande maggioranza dai Comuni presenti (25) con la sola astensione del Comune di Guastalla, ha deliberato la volontà del territorio reggiano di affidare la concessione del Servizio Idrico Integrato ad un soggetto pubblico posseduto dai Comuni, evitando quindi l’avvio di procedure di gara. Allo stesso tempo il documento prevede la richiesta, al Comune di Reggio Emilia, anche per conto dei comuni soci del territorio, di Iren e Agac infrastrutture, di dare corso ad un’analisi propedeutica alla nascita del soggetto pubblico che indaghi scenari e prospettive e che consenta al nuovo soggetto pubblico di rispondere a criteri giuridici, tecnici ed economici di solidità e affidabilità. Ciò significa, in poche parole, che il servizio idrico sarà scorporato da Iren e verrà affidato ad un soggetto di esclusiva proprietà pubblica.

Il Consiglio locale propone, attraverso l’atto di indirizzo approvato, il 2013 come scadenza per la definizione di tale assetto, e la metà dell’anno successivo per la sua formalizzazione.

Nello stesso atto i sindaci si propongono di sollecitare le competenti sedi politiche e istituzionali affinché i soggetti pubblici operanti nel Servizio idrico integrato siano esclusi dall’applicazione del patto di stabilità e di farsi parte attiva presso l’Autorità per l’energia elettrica e il gas per la tutela e la salvaguardia delle politiche tariffarie. Si preserva inoltre il Forum provinciale per l’Acqua con un ruolo di monitoraggio sul percorso sancito. Nel documento si fa riferimento anche al percorso dei Comitati e all’esito del referendum 2011 sull’acqua e al segnale lanciato dalla società civile verso un mantenimento in capo al pubblico di tale servizio.

 

“Tutelare la risorsa idrica come bene pubblico. Dall’acqua dipende la vita delle persone, delle famiglie e la stessa economia. L’acqua richiede pertanto forme specifiche di tutela. La gestione dei servizi idrici deve continuare ad assicurare il controllo pubblico sia delle reti sia dell’erogazione dei servizi stessi, promuovendo un sistema tariffario che garantisca l’universalità dell’accesso e un’equa definizione delle priorità d’uso, entro una visione d’insieme del ciclo completo dell’acqua, visto come una risorsa”. E’ il passaggio del suo programma elettorale del 2009 che la presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini, ha voluto ricordare partecipando, questa mattina, all’incontro con i sindaci e i rappresentanti del Forum dell’acqua, a palazzo Allende.

 

“Abbiamo fatto campagna elettorale per un referendum che a Reggio Emilia ha avuto determinati esiti. E dobbiamo essere conseguenti – ha affermato la presidente – In questo Paese è mancata la capacità dei governi centrali di governare un problema che non può essere gestito a livello di singoli Comuni e Province”.

La presidente della Provincia, oltre a sottolineare la mancanza di chiarezza legislativa, si è soffermata sul tema del finanziamento: “Mantenere il ciclo idrico funzionante e di qualità ha dei costi. Accanto alla forte voglia d’innovazione del nostro modello, dobbiamo indicare le risorse con le quali coprire i costi dell’erogazione di un bene pubblico. Di certo non dovranno essere aumentate le tariffe né si dovrà fare ricorso a indeterminati fondi pubblici, vista la condizione di dissesto del bilancio statale. Dobbiamo sforzarci di trovare soluzioni alternative e questo faremo”.

 

“Il documento approvato oggi – ha commentato l’assessore provinciale alla Pianificazione territoriale e all’Ambiente, Mirko Tutino – è il risultato di un percorso di approfondimento sule tema della gestione del Servizio Idrico durato un anno e mezzo e di un coinvolgimento dei sindaci e delle realtà associative in una proposta che pensiamo possa essere di esempio per le altre realtà emiliano-romagnole e anche italiane. La scelta di perseguire l’istituzione di un soggetto pubblico per la gestione dell’acqua tiene presente la nostra storia virtuosa di gestione del servizio, e vuole aggiornarla sulla base delle riflessioni portate da altre esperienze positive incontrate nell’ultimo anno. Ci saranno delle criticità da monitorare, e lo studio previsto nell’atto sarà uno degli strumenti preposti a tale analisi, e ci sono incertezze normative da superare. Il dato importante oggi è aver chiaro l’obiettivo condiviso”.