carabinieri_2001L’altra sera, i Carabinieri della Stazione di Bologna San Ruffillo, hanno denunciato un 44enne bolognese per esercizio abusivo di una professione. La vicenda è iniziata lo scorso settembre quando un cittadino si era rivolto alla locale Stazione dei Carabinieri per denunciare la morte del proprio gatto, attribuendone la responsabilità al medico veterinario che aveva eseguito un intervento di “detartrasi”. Dalle indagini è emerso che il medico indicato dal denunciante, oltre ad avere precedenti di polizia specifici, non era più abilitato a esercitare la professione dal 2005, perché era stato cancellato dall’Albo dei Medici Veterinari della Provincia di Bologna. Il depennamento era avvenuto perché lo stesso non aveva pagato l’iscrizione annuale all’Albo.

Così, gli investigatori dell’Arma di Bologna San Ruffillo si sono recati a casa del sospettato per una perquisizione domiciliare. All’interno dell’appartamento gli hanno trovato diversi documenti e strumenti attinenti alla professione abusiva che lo stesso continuava a svolgere, nonché il timbro utilizzato per la prescrizione dei farmaci con tanto di numero di iscrizione all’albo. Ulteriori approfondimenti investigativi hanno accertato che il denunciato lavorava con visite a domicilio o appoggiandosi anche presso ambulatori privati della zona, i cui titolari erano ignari della sua posizione professionale.