Egregio Senatore Monti,

ci rivolgiamo a Lei con questa lettera aperta per quattro ragioni.

In primo luogo vogliamo manifestarLe il nostro apprezzamento per la Sua decisione di “salire” in politica attraverso una proposta di governo, una agenda da offrire agli italiani. Occorre un cambiamento nella mentalità, nell’agire, nelle regole politiche ed istituzionali. Dobbiamo mettere fine al particolarismo per cui il cambiamento spetta sempre a qualcun altro e non a noi.

In secondo luogo vogliamo esprimere la nostra adesione alla Agenda Monti, adesione convinta e meditata, grazie anche ad un anno di lavoro comune, Lei al governo noi in Parlamento. La nostra adesione non è acritica o strumentale. Se così fosse non coglierebbe il metodo che Lei ha voluto proporre.

Siamo convinti con Lei che il miglior strumento per riavviare la crescita sia ridurre le tasse su lavoro e imprese. E che la strada più vantaggiosa sia ridurre altrettanto la spesa pubblica. Noi proponiamo, per la prossima legislatura, l’obiettivo di portare la spesa dello Stato italiano in rapporto al Pil a livello di quella dello Stato tedesco. Si tratta di ridurre la spesa per 65 miliardi di euro, un obiettivo raggiungibile riducendo il perimetro dello Stato attraverso riforme ancora più radicali di quelle avviate nell’anno del Suo governo.

Sono molte le azioni riformatrici che intendiamo proporre per giungere all’obbiettivo indicato e aspettiamo un metodo e un luogo dove poter mettere a disposizione di tutti il dettaglio delle proposte.

In terzo luogo Le rivolgiamo una considerazione politica. Noi veniamo dal Popolo della Libertà. Abbiamo denunciato sin dall’agosto 2011 il fallimento del governo Berlusconi-Tremonti e il mancato rispetto del programma di riforme votato dagli italiani. Siamo stati determinanti nel costringere un riottoso Pdl a sostenere il Suo governo. Abbiamo lavorato sodo per far approvare i provvedimenti e per convincere i nostri elettori che un cambio di metodo e una nuova agenda erano indispensabili. Abbiamo lasciato il Pdl ben prima della Sua iniziativa elettorale, quando è apparsa evidente la deriva populista e antieuropea di quel partito.

Ora leggiamo che il contributo che al Suo progetto politico verrebbe dal Pdl si limiterebbe a poche persone, la maggior parte delle quali non ha ancora lasciato formalmente il partito da cui si è distinto in un’unica, per quanto importante, occasione. Sono persone a cui siamo legati da amicizia e stima, ma essi non bastano per attrarre il consenso dei tanti elettori che hanno votato Pdl nel 2008 e che vogliono cambiare.

Per conquistare quei voti occorre coinvolgere chi sul territorio gode di prestigio e consenso, i tanti amministratori locali oggi privi di un punto di riferimento, i tanti volontari politici che dal 1994 ad oggi si sono mobilitati con passione e chiedono nuovi progetti.

Infine la quarta ragione. Urge smascherare la campagna di falsificazioni che Berlusconi, Brunetta, Alfano, Tremonti e Maroni stanno conducendo sui risultati del Suo governo.

Urge spiegare agli italiani che la responsabilità di aver portato l’Italia in recessione spetta al governo In cui tutti quei signori rivestivano responsabilità di primissimo piano. E che, con i provvedimenti dell’estate 2011, ha introdotto maggiori tasse per oltre 100 miliardi di euro in un triennio, quasi il doppio del gettito Imu nello stesso periodo. Una stangata fiscale frutto dell’incapacità di realizzare riforme.

Queste sono le quattro ragioni della nostra adesione alla Sua agenda e il contributo che siamo pronti ad offrire.

Buon lavoro, Presidente Monti.

I deputati di Italia Libera: Isabella Bertolini – Giorgio Stracquadanio – Gaetano Pecorella – Franco Stradella – Roberto Tortoli – Fabio Gava – Giustina Destro – Roberto Antonione – Angelo Santori – Luciano Sardelli