oncologia-policlinicoNella sua battaglia personale il professor Massimo Federico ha deciso di seguire strade non ortodosse, facendo peraltro scelte che già in passato, quando i vertici dell’Azienda erano completamente differenti, aveva assunto.

 Rispettiamo i suoi comportamenti, anche se non li condividiamo. Troviamo invece intollerabile che una vicenda personale sia utilizzata per creare infondato e ingiustificato allarme nell’opinione pubblica. Affermare che l’attività del reparto è bloccata non corrisponde al vero. Al riguardo va sottolineato che oltre 300 persone qualificate – medici, infermieri, tecnici – lavorano quotidianamente per garantire l’assistenza sanitaria all’interno del Dipartimento di Oncologia, Ematologia e Patologie dell’Apparato Respiratorio. Va anche aggiunto che non risulta assolutamente che i documenti sottoposti a sequestro dall’autorità giudiziaria – la sola che in ogni caso ha il potere di agire in questo ambito – abbiano in qualche modo condizionato l’assistenza ai pazienti. Nessuna segnalazione al riguardo ci è mai arrivata da parte del professor Massimo Federico o da altri. Anzi da parte della direzione sanitaria è sempre stato dato pieno supporto per ogni necessità del caso.

C’è però un elemento che, a parere della direzione del Policlinico è, per certi aspetti, ancora più importante: il Centro Oncologico Modenese, COM, è un padiglione dell’ospedale e ne è parte integrante. Non è, al contrario, proprietà del professor Massimo Federico, né di nessun altro. Più corretto eventualmente è dire che il COM è un patrimonio della comunità modenese. Detto questo prendiamo atto della scelta del professor Massimo Federico di fare ricorso a prese di posizione eclatanti, che vanno totalmente al di fuori dei percorsi istituzionali di garanzia, per rivendicare il diritto a una poltrona e il ritiro di un atto che non ha ancora completato il suo iter formale.

Ci riferiamo in particolare al fatto che la nomina a direttore del Reparto di Oncologia avviene attraverso una precisa procedura e cioè su indicazione del Magnifico Rettore, con successivo affidamento dell’incarico assistenziale da parte della Direzione Generale dell’Azienda Ospedaliera.

Rispetto poi alla lettera inviata al Rettore che ha scatenato la reazione del professor Massimo Federico, si ricorda nuovamente che è una richiesta avanzata sulla base di una serie di primi rilievi emersi a seguito delle verifiche avviate, dopo averle concordate con i massimi livelli universitari, alcune settimane fa relativamente alle attività di studio e sperimentazione presso il COM. Quindi parlare di sospensione, allo stato attuale, è quantomeno prematuro, fermo restando che si ritiene che le contestazioni siano serie, concrete e fondate. Spetterà agli organi e collegi universitari effettuare tutte le necessarie e approfondite valutazioni del caso.

Da ultimo segnaliamo che l’Azienda Policlinico, anche in questo momento, è guidata in modo tale che le attività di assistenza si svolgano al meglio. Addurre che l’assenza di una persona possa impedire che il lavoro sia svolto in modo regolare significa non riconoscere l’impegno di centinaia di professionisti che continuano ad operare, lontano dai riflettori, al servizio della comunità.