Simone_Montermini“Come ho espresso ai componenti della commissione Pd di Castelnovo – afferma Montermini – è mia piena intenzione chiarire la situazione politica locale, al fine di mettere al centro l’interesse dei cittadini e quindi mettere in sicurezza le istituzioni e l’amministrazione castelnovese. La mia scelta di collocazione politica nell’area che sostiene l’agenda del premier Mario Monti (sostenuto peraltro finora, in maniera seria e leale, anche dal Pd) è coerente con il mio personale percorso e con le idee che ho sempre pubblicamente espresso.

Credo infatti che per il futuro europeista dell’Italia sia necessario un ciclo di riforme, come quelle che il premier Monti ha presentato nella sua agenda. Riforme che rompano i conservatorismi di destra e sinistra, che hanno bloccato il nostro paese. I riformisti presenti nei vari schieramenti politici devono unirsi. Solo in questo modo si può seriamente tentare di sciogliere i nodi che frenano lo sviluppo e tornare così a crescere e a creare occupazione.

Credo peraltro che queste idee non siano antagoniste a quelle espresse dal Pd, che può essere un naturale interlocutore in una logica di alleanza degli europeisti, al fine di contrastare la demagogia e i populismi. Ma soprattutto sono profondamente convinto che la scelta che ho fatto non metta assolutamente in discussione l’azione amministrativa e il mandato elettorale e programmatico.

Insomma, non è assolutamente in discussione il programma amministrativo che ho contribuito a costruire e che rappresenta il patto fatto con i cittadini. Come sindaco il mio primo impegno è naturalmente quello di mettere al centro i bisogni e le aspirazioni dei cittadini. Per questo, nel pieno rispetto del legittimo dibattito politico, credo sia sbagliato mettere in discussione un’amministrazione comunale per una mera questione politica. E credo quindi sia sbagliato e dannoso portare il Comune al commissariamento. Infatti, prima del pur legittimo interesse di parte (e di partito) viene il bene comune dei cittadini e della comunità.

Per questi motivi non mi si può chiedere di mettere in discussione la continuità del buon lavoro amministrativo e della vita dell’ente, a cui i cittadini hanno diritto. Come sindaco non ho cambiato e non cambierò in nulla il mio comportamento amministrativo a seguito della collocazione politica nazionale. Credo quindi che, a circa un anno dalla fine del mandato amministrativo, durante una crisi economica importante che colpisce duramente anche il nostro territorio, sia possibile rilanciare l’azione amministrativa con un patto tra le forze riformiste. Nella speranza soprattutto che questo serva a mettere al centro il bene comune”.