“Le minacce a Giovanni Tizian confermano che la criminalità organizzata rappresenta un pericolo non più circoscritto ad alcune zone del Paese e che la lotta per sconfiggerla deve essere il primo obiettivo in tema di legalità che le forze politiche devono avere in agenda. A Giovanni Tizian va la solidarietà mia e del Partito democratico, e l’impegno a continuare senza sosta questa battaglia”. Con queste parole il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, commenta le minacce di morte ricevute da Tizian.

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“La grave minaccia rivolta contro il giornalista Giovanni Tizian è l’enesima riprova della assoluta necessità di proseguire in modo determinato nel serrato contrasto alla criminalità organizzata che, sempre più, sta cercando di infiltrarsi nelle nostre comunità”.

Lo ha detto Vasco Errani, Presidente della regione Emilia-Romagna, commentando la pubblicazione di una intercettazione telefonica emersa dall’inchiesta contro la ‘ndrangheta condotta dalla Guardia di Finanza di Bologna.

“A Giovanni Tizian – ha concluso Errani – la mia solidarietà e il mio ringraziamento per l’importante lavoro che sta svolgendo”.

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“A titolo personale, e a nome di tutta l’Assemblea legislativa, esprimo solidarietà e vicinanza a Giovanni Tizian”. Così la presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Palma Costi, in merito alla minaccia di morte emersa dall’inchiesta contro la ‘ndrangheta condotta dalla Guardia di Finanza di Bologna, che ha svelato un giro di slot machine truccate e gioco on line e che ha portato a 29 ordinanze di custodia cautelare in tutta Italia e al sequestro di beni per oltre 90 milioni di euro.

“Quella nei confronti di Tizian – afferma Costi – è una minaccia inaccettabile e quest’ultima inchiesta è un altro segnale inquietante del radicamento della criminalità organizzata sul territorio, criminalità organizzata che anche nella nostra regione intendiamo continuare a contrastare e combattere in ogni modo possibile. Il nostro sostegno va a gli inquirenti e la nostra solidarietà a Giovanni Tizian, che appoggiamo nella sua attività di giornalista: la libera informazione resta infatti un caposaldo per l’opera di prevenzione e contrasto a tutte le mafie”.

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“L’arresto del boss dell’Ndrangheta, che minacciava il giornalista della Gazzetta di Modena Giovanni Tizian per gli articoli scritti sugli affari del clan, evidenzia la professionalità delle Forze dell’Ordine ma conferma anche il livello di spregiudicatezza della criminalità organizzata. La lotta alle mafie che tentano di condizionare la vita degli Italiani al sud come al nord deve essere uno dei temi della campagna elettorale appena iniziata e soprattutto uno dei punti focali dell’azione del prossimo governo di qualsiasi colore sia. È un tema imprescindibile per il futuro del Paese”.

Lo afferma l’On. Avv. Isabella Bertolini, portavoce di Italia Libera

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“Quanti altri arresti, e soprattutto quante altre minacce o peggio ancora vittime, dovranno esserci prima che ci si renda conto che il gioco d’azzardo non va allontanato di qualche centinaia di metri, ma che è l’ennesimo modo che hanno le mafie di speculare sulla debolezza delle persone e approfittare come vermi infetti della loro mancanza di tutela? Non i giornalisti, con le loro denunce coraggiose – come il giovane Tizian, a cui va tutta la mia impegnata solidarietà – ma le istituzioni dovrebbero denunciare e arrestare questa propagazione virulenta. Direi che quelli del gioco d’azzardo sono introiti a cui si può – e sarebbe il caso – di rinunciare”.

Liana Barbati, Presidente Gruppo Assembleare IDV Emilia Romagna

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«Un giornalista, più coraggioso degli altri, fa il suo mestiere e denuncia intrecci non limpidi tra attività economiche e organizzazione criminale. Immediata scatta la vendetta dei boss che minacciano di “sparare in bocca” a chi, evidentemente, la bocca non la tiene chiusa. Quando Tizian venne messo sotto scorta, lo dicemmo, “non si può e non si deve fare finta di niente davanti alla presenza sempre più lampante della criminalità organizzata anche in territori che, fino a qualche anno fa, si credevano immuni”. Oggi che l’operazione della Guardia di finanza e della Dda di Bologna ci ha fatto comprendere cosa c’era dietro le minacce a Tizian, torniamo a ribadire quei concetti. Siamo chiamati ad una reazione corale, civile e morale, per parlare e denunciare anzitutto. Il silenzio è il primo alleato della criminalità organizzata: non a caso, a finire nel mirino, è un giornalista impegnato sul campo a scrivere e raccontare. Siamo tanti, troppi per infilare a ciascuno una rivoltella in bocca. E la miglior protezione per Giovanni Tizian – e per i tanti Giovanni impegnati come magistrati, amministratori, giornalisti, ecc. – è appunto quella di fare un passo avanti tutti insieme perché chi è in prima linea non finisca mai nel silenzio e in un cono d’ombra. Infine, ma non da ultimo, occorre un intervento urgente e deciso rispetto ad un settore, quello del gioco d’azzardo e delle macchinette che vediamo ovunque, che ha portato con sé in questi anni un’escalation di malaffare e criminalità organizzata da un lato, devastazione di vite e famiglie dall’altro. Il prossimo governo di centro-sinistra, a guida Bersani, avrà uno dei suoi obiettivi precipui proprio nella lotta a tutte le mafie. La scelta di candidare persone come Piero Grasso e Rosaria Capacchione sono una chiara prova di questo impegno».

Così il segretario provinciale del Pd modenese Davide Baruffi

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Plauso di Confesercenti Modena all’operato della Guardia di Finanza di Bologna, il cui intervento in occasione dell’operazione condotta oggi sul territorio nazionale e regionale, ha portato all’arresto anche dell’uomo che aveva minacciato di morte il cronista modenese Giovanni Tizian. “Siamo stati solidali a Tizian per le minacce subite, ma continueremo ad esserlo oggi, domani, sempre. Col suo prezioso lavoro, col suo coraggio, ha contribuito e contribuisce tutt’oggi a denunciare l’infiltrazione mafiosa sul territorio modenese e a tenere alta l’attenzione sulla gravità del fenomeno; che non appare più solo nei termini di ‘rischio’ quanto in quelli di presenza radicata e consolidata anche e purtroppo in diverse fasce della nostra economia”.

“Continuare a parlare di tentativi di infiltrazione a questo punto, dopo le numerose operazioni antimafia messe a segno sia a livello locale che regionale, e alla luce del grave episodio che coinvolse direttamente il giornalista modenese circa un anno fa – aggiunge Confesercenti – rappresenta oggi non più che un modo elegante per misconoscere la gravità del problema. Il problema è reale e va affrontato. E non solo e non più con meritorie iniziative di carattere culturale, ma rafforzando l’attività di contrasto, attraverso il potenziamento dell’attività investigativa, la prevenzione e la repressione dei reati mafiosi”.

“La legalità va dunque preservata, difesa e sostenuta, in quanto basilare e insostituibile elemento di crescita e sviluppo per il territorio e per il Paese. Per questo sarà indispensabile che i temi della legalità e della lotta alla criminalità organizzata assurgano ad un ruolo di primo piano anche nelle politiche del nuovo Governo. Per questo auspichiamo che questi temi data la loro importanza siano tenuti in debita considerazione anche dai candidati modenesi al Parlamento e al Senato della Repubblica negli incontri che terranno con cittadini, imprese ed Associazioni in previsione dell’imminente tornata elettorale”, conclude Confesercenti.

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La Segreteria Cgil dell’ Emilia Romagna rinnova la propria solidarietà, già a suo tempo manifestata, al giornalista Giovanni Tizian. Gli arresti di oggi e l’operazione in corso, condotta dalla Guardia di Finanza di Bologna, dimostrano purtroppo la gravità e concretezza delle minacce rivolte al giornalista impegnato in prima linea contro tutte le mafie.

Ancora una volta l’iniziativa della Magistratura mette in luce quanto sia rilevante la penetrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico e sociale della nostra regione, e quanto sia necessario serrare le fila da parte delle Istituzioni e della società civile per riuscire a contrastarla efficacemente.

Va in questa direzione la proposta di legge d’iniziativa popolare sui beni sequestrati e confiscati alla mafia che la Cgil, insieme a numerose altre Associazioni, ha presentato nei giorni scorsi.

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Oggi che sono stati arrestati i mafiosi che hanno minacciato il giornalista modenese Giovanni Tizian vogliamo ribadire a lui la piena solidarietà del locale comitato di Rivoluzione Civile. Giovanni Tizian è stato minacciato e costretto a vivere sotto scorta per il suo prezioso mestiere di testimone scomodo della realtà modenese che, sempre più, si dimostra territorio fertile per la criminalità organizzata e i mafiosi.

I segnali di una pericolosa deriva criminale ci sono da tempo e Giovanni Tizian li ha sempre raccontati con puntualità: gioco d’azzardo e slot machines, truffe e pizzo il terreno privilegiato dei Casalesi e della criminalità organizzata, ma anche caporalato e infiltrazioni nell’edilizia e nel movimento terra.

Una criminalità organizzata sempre più spesso capace di parlare con i vertici delle istituzioni, per questo serve una nuova politica antimafia che la vada a colpita nella sua struttura finanziaria e nelle sue relazioni con gli altri poteri, a partire da quello politico.

Siamo tutti Giovanni Tizian!

Il comitato modenese di Rivoluzione Civile

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Solidarietà e vicinanza a Giovanni Tizian viene espressa anche dal capogruppo Pd in Consiglio comunale a Modena Paolo Trande: «Adesso abbiamo capito perché Giovanni Tizan è sotto scorta. Innanzitutto a Giovanni va la nostra solidarietà e il nostro affetto. Poi, occorre ribadire che, come partito e come singoli, siamo sempre più determinati a sbarrare la strada ad ogni forma di illegalità e di infiltrazione di tipo mafioso. Proprio lunedì scorso, per quanto nelle nostre possibilità, l’ultimo atto in questa direzione: una mozione approvata in Consiglio comunale (su sollecitazione del PdCI Mario Ori, firmata da Luigi Alberto Pini Pd, Paolo Trande Pd e Federico Ricci di SPM, poi fusa con un altro documento della opposizione) abbiamo chiesto alla Amministrazione di negare ogni spazio cittadino alle pubblicità dei giochi d’azzardo. Nell’azzardo legale e illegale noi vediamo, insieme, disperazione sociale e possibilità di infiltrazione per la criminalità organizzata. I prossimi impegni del Gruppo consiliare del Pd modenese sono già enucleati: innanzitutto una raccolta di firme per la iniziativa di legge popolare “Io riattivo il lavoro” (CGIL, Libera, ARCI Arci, ACLI, SOS Impresa, Legacoop Modena Pio La Torre onlus) per provare a tenere in vita le aziende sequestrate alla mafia; poi la presentazione di una delibera di iniziativa consiliare sul contrasto a tutte le mafie e una mozione sulle norme contro la corruzione. Infine la mozione per rivedere la delibera del 1995 che contiene norme sulle nomine».

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Solidarietà a Giovanni Tizian da Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia e presidente dell’Associazione dei Comuni italiani (Anci):

“L’operazione e l’inchiesta sulle slot machine e ‘ndrangheta condotta con successo dalla Guardia di finanza di Bologna – afferma Delrio – oltre a fare luce su un fenomeno inquietante rispetto al quale occorre massima attenzione e rispetto al quale sono necessari maggiori limiti e la possibilità di controlli puntuali e preventivi in tutto il settore, come auspicato oggi dall’Anci, rivela le gravissime minacce riguardo la vita di Giovanni Tizian. Nell’esprimere solidarietà al giornalista emiliano, autore di importanti inchieste giornalistiche e pungolo per la ricerca della verità, condanniamo ancora una volta la presenza della criminalità organizzata, un male che il nostro Paese deve saper curare ed estirpare”.

“La ‘ndrangheta, che si è infiltrata pesantemente in tutte le Regioni, deve trovare un isolamento netto da parte della popolazione civile e una barriera ferma nel Governo, nella politica e nello Stato. #Siamotuttitizian – conclude Delrio – e non siamo disposti a piegare la nostra libertà, la ricerca della giustizia agli affari sporchi di chi non rispetta la democrazia”.

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Solidarietà a Giovanni Tizian e complimenti agli investigatori anche da parte del senatore Pd Giuliano Barbolini: «L’operazione compiuta oggi dalla DdA e dalla Guardia di Finanza, con i 29 arresti compiuti, le confische di beni e il colpo inferto all’organizzazione criminale che agiva nel settore del gioco on line e delle video slot manomesse è davvero una buona notizia. Complimenti agli investigatori, e rafforzata solidarietà a Giovanni Tizian, che con la sua determinata e acuta capacità d’inchiesta contribuisce, con rischio e disagio personale ad alzare l’attenzione su un fenomeno che sta degenerando in metastasi. Da quanto emerso oggi si conferma che erano fondati gli allarmi della Commissione antimafia e soprattutto che non è più rinviabile una revisione profonda di tutto il comparto dei giochi, come il Pd sollecita da tempo con specifiche proposte di legge depositate al Senato e alla Camera in questa Legislatura. Né posso dimenticare che il Pdl e la Lega hanno affossato in Senato la legge delega in materia fiscale, che aveva anche il riordino del comparto giochi tra i suoi obiettivi stringenti: è stata persa una occasione, per meri calcoli elettoralistici lasciando così incancrenire i problemi, nel frattempo la casa brucia».

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“Un plauso all’attività di indagine delle forze dell’ordine – afferma il portavoce del Pdl Luca Ghelfi – che ha portato all’arresto di coloro che minacciavano il giornalista della Gazzetta di Modena, Giovanni Tizian. Un’attività di denuncia, quella del giovane cronista, che evidentemente ha dato fastidio ai clan che purtroppo sono ormai presenti nella nostra realtà emiliana. Come già ho avuto modo di dire in passato, la mia solidarietà, e quella del partito a cui appartengo a Giovanni Tizian”.

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“Le indagini di Giovanni Tizian e l’impegno che mette nel suo lavoro spaventano la mafia. L’onestà e il coraggio di chi fa compie ogni giorno il proprio dovere si rivelano le armi migliori per combattere questa guerra strisciante. Lo vediamo ogni giorno anche nel lavoro dei volontari delle aziende che lavorano sui terreni confiscati alle mafie. Noi stiamo quindi con Giovanni Tizian e sappiamo che andrà avanti nonostante le serie minacce”. Così Arci Modena.

“Stiamo anche dalla parte delle forze dell’ordine grazie al cui operato è stata compiuta l’azione contro le slot macchine illegali che hanno poi portato alla rivelazione delle minacce contro il giornalista modenese. Come Arci stiamo lavorando da tempo a livello nazionale per portare avanti una riflessione sulla riduzione delle concessioni di gioco. Negli ultimi anni i nostri circoli stanno pian piano eliminando le macchinette da gioco dove possibile e soprattutto cercando di certificare la legalità delle attrezzature e limitarne l’uso sconsiderato. Riteniamo che la contraddizione insanabile tra uno Stato che promuove il gioco d’azzardo, aumenta il numero delle concessioni e trae profitto da esse debba essere regolamentata e riportata a condizioni che favoriscano maggiormente il gioco inteso come socialità e momento di incontro tra le persone”.

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In merito all’ondata di arresti compiuti dalla DdA e dalla Guardia di Finanza , che ha portato in carcere 29 bos della ‘ndrangheta e della malavita organizzata che controllava il settore del gioco on line e delle video slot truccate, l’ANPI Provinciale esprime tutto il plauso alle forze dell’ordine e ribadisce che questa è la strada che bisogna portare avanti senza arrendersi alle minacce e perseguendo con tenacia i delinquenti.

E’ completa la nostra solidarietà, occorre però continuare a battersi perché si utilizzi ogni strumento legislativo e ogni energia politica e sociale affinchè questo tarlo, che sta rodendo e annientando la vita familiare di molte persone che sono diventate schiave di simili giochi, sia estirpato sin dalle sue radici.

Con rammarico l’ANPI constata l’ampiezza del fenomeno “scommesse” , la rete troppo estesa di strumenti finalizzati alla truffa e la debolezza dei corpi dello Stato preposti a perseguire i truffatori.

L’ANPI nell’esprimere tutta la solidarietà e l’appoggio alle battaglie condotte dal giornalista Giovanni Tizian de “La Repubblica” e de “L’Espresso” che con intelligenza e determinazione ha portato avanti tale inchiesta e per questo è stato minacciato di morte ; sollecita tutti i cittadini e i propri soci a riflettere e a continuare la lotta per estendere la cultura del lavoro e per il lavoro.

Perché solo chi ha un lavoro dignitoso e gatificante non si lascia intrappolare dalla spirale del facile guadagno ad opera delle slot machine e dei video poker.

Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, Comitato Provinciale – Modena