“L’episodio della neonata trovata nel cassonetto mi impone alcune riflessioni: la forte attenzione riservata all’episodio, in particolare, mi è parsa infatti eccessiva, e, pur nella consapevolezza che occorre garantire il diritto di cronaca, questo deve essere esercitato nel prioritario rispetto dei diritti della minore”. Lo ha dichiarato Luigi Fadiga, Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, evidenziando che: “La piccola protagonista di questa vicende gode, come tutti i minori (e lo sancisce la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo), del diritto alla privacy. Non penso che citare il nome della piccola e dare indicazioni precise sul luogo dove si trova possa in qualche modo aiutare a trovare soluzioni a quanto successo, piuttosto potrebbe creare, oggi, un ulteriore ostacolo a un eventuale ripensamento da parte della donna che l’ha partorita e, domani, potrebbe determinare disagi non indifferenti alla stessa bambina, una volta cresciuta”.

“L’azione dei media e di tutti coloro che svolgono un ruolo importante nell’ambito dell’informazione – ha aggiunto Fadiga – dovrebbe essere rivolta a informare in maniera precisa e puntuale non solo sull’onda dell’emozione e dell’evento tragico, ma soprattutto di come la legge italiana permetta alle donne, di qualsiasi nazionalità, di partorire in ospedale (godendo quindi di tutte le cure necessarie) in perfetto anonimato e di poter lasciare lì il neonato. Neonato che potrà fin da subito essere preso in carico dalle Istituzioni evitando in questo modo sia pericoli per la salute, oggi, che possibili traumi in futuro. Anche in ragione del mio ruolo, – ha concluso il Garante – mi auguro vivamente che si utilizzi la dovuta cautela nell’affrontare vicende così delicate, sia riferendomi al caso in questione, sia per eventuali altri casi analoghi che dovessero ripresentarsi in futuro”.