forcella-carabinieriIl progresso arriva anche per i furti agli sportelli bancomat. Si chiama “cash trapping” ed è la nuova frontiera del furto ai distributori di denaro che ora arriva anche in provincia di Reggio Emilia. A scoprirlo i carabinieri della Stazione di Rubiera che, grazie a mirate indagini, hanno anche identificato colui che utilizzando una forcella artigianale è riuscito ad “alleggerire” ben 5 bancomat di 4 istituti di credito rubieresi. Il ‘cash trapping’, infatti, sfrutta una tecnica elementare ma subdola, perché non mostra alcuna alterazione visibile della struttura dello sportello. Si tratta, infatti, dell’inserimento di una forcella metallica, appositamente costruita, nello sportellino di fuoriuscita delle banconote che i malviventi riescono ad aprire prelevando poche decine di euro con l’utilizzo di carte prepagate estere non nominative in modo tale da non essere scoperti. Gli sventurati utenti che si recano nei bancomat alterati concludono tutte le operazioni di prelievo sino alla visualizzazione della dicitura ‘Operazione completata/importo erogato’, ma le banconote non fuoriescono dallo sportellino, che rimane chiuso. A quel punto, il cliente, imputando il disguido a un guasto tecnico, solitamente si allontana, deciso a reclamare il disservizio all’istituto di credito in un secondo momento. Ma ecco che, una volta girato l’angolo, i malviventi che stazionano nei dintorni, entrano in azione pronti a fare un prelievo per ottenere l’apertura dello sportellino e recuperare la forcella, estraendola con tutte le banconote trattenute.

In questo modo lo scorso mese di dicembre un 30enne pregiudicato di Bibbiano ha piazzato forcelle artigianali in cinque sportelli bancomat di Rubiera riuscendo a intascare in poco tempo oltre 3.000 euro. Tuttavia in un caso il bancomat è andato in blocco non consentendo al malvivente il “recupero” della forcella che quindi è finta nelle mani dei carabinieri allertati dal responsabile della banca che si è accorto dell’escamotage utilizzato per alleggerire il bancomat. I carabinieri hanno quindi avviato le indagini esaminando gli stessi sistemi di videosorveglianza delle banche prese di mira. Il volto “noto” del malvivente ha giocato a suo sfavore in quanto censito dai Carabinieri per i suoi precedenti è stato riconosciuto ed identificato in 30enne nordafricano residente a Bibbiano (RE), che è stato denunciato alla Procura reggiana in ordine al reato di furto aggravato.

E mentre le indagini proseguono per comprendere il reale giro d’affari del “cash trapping” i Carabinieri raccomandano a tutti i cittadini quando incorrono nella mancata erogazione di danaro da un bancomat regolarmente funzionante a non abbandonare assolutamente lo sportello e chiamare immediatamente il 112.