ProtezionePersoneFragiliLa protezione delle persone fragili è il titolo di due intense giornate in programma venerdì 1 e sabato 2 febbraio a Reggio Emilia, nel Centro Internazionale Loris Malaguzzi (Via Bligny 1/a). Si tratta del primo laboratorio dei nuovi diritti di Reggio Emilia, promosso dal Comune di Reggio Emilia, dalla Fondazione Reggio Children Centro Loris Malaguzzi, dall’associazione Persona e Danno a cura di Paolo Cendon e da Anemos neuroscienze.

“Due giornate – sottolinea l’assessore comunale alla cultura Giovanni Catellani nel corso della conferenza stampa che si è tenuta oggi, giovedì 24 gennaio – che abbiamo pensato di fare al Centro Malaguzzi perché si pone come sede adatta per iniziative di grande respiro in quanto centro di cultura internazionale e di elaborazione di importanti questioni come questa. Il centro Malaguzzi ha il suo focus sui diritti dei bambini, un diritto che si estende più in generale alle persone fragili e si esplica nel tema della relazione. Il diritto dei fragili è una tematica da indagare politicamente, anche grazie al contributo dell’avvocato Paolo Cendon, della rivista Persona e Danno, che ha introdotto giuridicamente la figura dell’amministratore di sostegno e che, grazie all’amicizia con Carla Rinaldi, che ha fornito un grande contributo all’ideazione dell’iniziativa, ci ha accompagnato in questo percorso”.

Le due giornate saranno ospitate nella sede del Centro Internazionale Loris Malaguzzi proprio per il significato simbolico di questo luogo e per ciò che rappresenta per la città emiliana (grazie all’opera e al pensiero di Loris Malaguzzi): un Centro di ricerca internazionalmente riconosciuto “sui diritti e sulle potenzialità dei bambini e delle bambine” con la consapevolezza che parlare dei diritti del bambino significa parlare dei diritti dell’uomo e delle persone più in generale.

“Un laboratorio come questo sui diritti – ha precisato la presidente della Fondazione Reggio Children Carla Rinaldi – aiuta ed espande il senso di un Centro internazionale come il Loris Malaguzzi che si configura essenzialmente come un centro di ricerca. L’unica dimensione internazionale in cui muoversi è proprio la ricerca”. “Un elemento chiave – ha aggiunto la Rinaldi – è la parola “fragile” che spesso erroneamente viene confusa con“debole”. Chi è fragile non è debole, anzi il diritto alla fragilità costituisce un elemento di ricchezza per la società”.

Scopo delle giornate reggiane sarà un confronto sul tema dei diritti della persona in ambito giuridico – come hanno spiegato durante la conferenza stampa l’avvocato Riccardo Riccò per la rivista Persona e Danno e l’avvocato Laura Andrao (allieva di Paolo Cendon) per la Libera Università Anemos neuroscienze – ma anche psichiatrico, psicoanalitico, sociale e culturale. A ciò si aggiunge la necessità di favorire lo sviluppo di competenze del tessuto sociale al fine di interagire con le famiglie, le istituzioni territoriali e le associazioni, in un’ottica di sussidiarietà sul tema dei diritti dei bambini, minori, disabili, anziani, ammalati e in generale di tutte le persone che si trovano a far fronte a situazioni di fragilità.

Il programma, articolato in quattro tavole rotonde, si aprirà venerdì 1 febbraio, alle ore 14.00 con gli interventi del sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio, della presidente della Fondazione Reggio Children Carla Rinaldi, e del presidente dell’Associazione Persona e Danno Paolo Cendon, professore dell’Università di Trieste. Chiuderà i lavori sabato 2 febbraio, alle ore 12.45, l’intervento dell’assessore alla cultura del Comune di Reggio Emilia Giovanni Catellani.

E’ prevista la pubblicazione degli atti a cura di Aracne Editrice.

L’accesso alle due giornate è libero e limitato ai posti disponibili. Già esauriti i posti disponibili come credito formativo accreditato dall’Ordine degli avvocati di Reggio Emilia. E’ stato richiesto inoltre l’accreditamento OASER come credito formativo per gli assistenti sociali dell’Emilia Romagna.

Info: Comune di Reggio Emilia – Assessorato Cultura e Università Tel. 0522 – 456618, 456448, 456249 www.comune.re.it/cultura

LE GIORNATE

Durante il laboratorio dei nuovi diritti saranno numerosi gli interventi previsti di avvocati e professori in materie giuridiche, oltre che di alcuni magistrati applicati al Tribunale (e alla Procura della Repubblica) di Reggio Emilia, ma la multidisciplinarietà delle tavole rotonde, è garantita, come si è detto, dalla partecipazione di relatori provenienti da ambiti professionali molto diversi per offrire uno sguardo vario e ricco ai partecipanti

Nella prima tavola rotonda Bambini, adolescenti in difficoltà, coordinata dalla psicoterapeuta Cristina Calle, che avrà inizio venerdì 1 febbraio, alle ore 14.30, – come ha spiegato l’avvocato Riccardo Riccò per la rivista Persona e Danno – si parlerà dell’adozione dei minori e dei problemi che ad essa si accompagnano – dovuti anche alla durata e alla farraginosità della relativa procedura –, trattando in particolare il tema dell’ascolto del bambino nei procedimenti civili e penali, e dei nodi/difficoltà relativi, in vista anche del caso di conflitto d’interessi tra “minori” e genitori. È previsto in particolare l’intervento del p.m. Maria Rita Pantani. Si parlerà poi criticità del sistema adottivo, soprattutto di ciò che riguarda la valutazione di idoneità dei “genitori affidatari”: in sostanza della premessa dell’adozione dei provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria relativi ai bambini e adolescenti in difficoltà, e dell’attuazione di questi da parte dei Servizi del territorio.

La seconda tavola rotonda Malessere, dissenso, persuasione, alle ore 17.00, coordinata da Paolo Cendon, è altrettanto “multidisciplinare” e prevede relazioni sulle costrizioni, contenzioni e in genere coazioni sanitarie – con riferimenti alla “questione” dei testimoni di Geova -, sul t.s.o. e l’o.p.g. vigente la legge Basaglia, l’elettro-shock, ma anche sull’anoressia e le tossicodipendenze. È previsto l’intervento del giudice Luca Ramponi che affronterà in particolare il tema del consenso ai trattamenti sanitari, dei poteri conferibili all’amministratore di sostegno, dei rapporti tra istituti di protezione degli incapaci, e delle misure di sicurezza implicanti trattamenti sanitari di natura più specificamente psichiatrica.

Nella terza tavola rotonda Oltre le avversità, in programma sabato 2 febbraio, alle ore 9.00, coordinata dall’avvocato Maria Rita Mottola, verranno affrontate varie questioni e illustrati concreti casi giudiziari: uno particolarmente grave, e sotto certi aspetti nuovo, di c.d. danno da lutto del familiare convivente; poi quello/i relativi alle cc.dd. cure compassionevoli (ovvero all’uso terapeutico di cure/medicinali ancora in fase di sperimentazione clinica), e delle cause “pilota”, circa una trentina, iniziate avanti al giudice del lavoro per l’applicazione delle cellule staminali embrionali (mesenchimali), dopo che alcuni TAR ne avevano impedito l’utilizzazione. Si discuterà anche di una recente sentenza di Cassazione (dell’estate 2012) che ha riconosciuto il diritto al risarcimento del danno in favore di una bambina nata con la sindrome di Down, dopo che i sanitari avevano mancato di informare la madre (provvedimento particolarmente discusso in quanto alcuni commentatori hanno parlato di sentenza eugenetica, e « svilente il valore della vita umana », mentre altri, più correttamente hanno parlato di giusto risarcimento non di un presunto diritto a non nascere, ma del diritto ad una vita meno disagevole).

L’ultima tavola rotonda che avrà inizio nella stessa giornata, alle ore 11.15, sarà dedicata alla redazione delle prime Voci Nuove per un dizionario della fragilità. Un compito non facile – ha sottolineato l’avvocato Laura Andrao, alleva di Paolo Cendon, per La libera Università Anemos neuroscienze che ha iniziato il connubio con Reggio Children lo scorso anno- che il gruppo di lavoro, coordinato dallo psichiatra e psicoanalista Arcangelo Dell’Anna, proverà a svolgere delineando un nuova figura di individualità fragile. Non più sequestrato in una diagnosi medica o psichiatrica, colpito da sfavorevoli condizioni e da stigmi sociali oppure paralizzato da gravosi fardelli giudiziari, l’individuo fragile è anche e soprattutto un interlocutore con cui è possibile costruire spazi relazionali contraddistinti da rispetto e comprensione reciproci. Premesse di un incontro in grado di produrre l’intelligenza e la forza necessarie per vivere e crescere dentro e fuori la relazione.