A Modena nella giornata di lunedì 28 gennaio ha fatto nuovamente la sua comparsa la neve, ma “anche questa volta – afferma l’esperto Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – con condizioni termiche al limite per poter lasciare una tangibile impronta del suo passaggio”.

Complici le temperature sopra lo zero, con minime di +0.3°C al Campus del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” e di +1.5°C alla stazione di rilevamento storica dell’Osservatorio Geofisico in Piazza Roma, i depositi in città vengono annotati nelle osservazioni come “neve non misurabile, solo tracce al suolo”. Curiosamente la città è rimasta tagliata in due anche in occasione di questa precipitazione: contrariamente alla nevicata del 13-14 gennaio è stata la parte ovest della città a vedere scendere un po’ più neve, coi prati imbiancati; mentre nella zona est e nello stesso Campus universitario di Via Vignolese praticamente non si sono osservati deposito al suolo. Un po’ più neve, invece, ha caratterizzato la giornata nella pianura Reggiana, oltre che ovviamente in Appennino.

Causa la copertura, le temperature non sono salite oltre i +3.7°C dell’Osservatorio posto sul Torrione di Levante del Palazzo Ducale di Modena e +1.7°C nella periferia cittadina, al Campus di Ingegneria. “Si tratta – dice Luca Lombroso – di valori sotto la media, anche se di poco per i valori massimi. All’opposto le minime sono leggermente al di sopra della media”.

Previsione. Ora, passata la perturbazione, di origine atlantica, l’attenzione si sposta sulla situazione meteorologica che troveremo per la imminente festa di San Geminiano. Negli ultimi anni non vi è dubbio che il Santo Patrono dei modenesi ha avuto la barba veramente bianca. Prima nel 2010 la lunga mancanza di neve il giorno del Patrono della città, che datava dal 1956, si è interrotta quel giorno con una nevicata record di ben 28 cm. Poi, lo scorso anno, nel 2012, la neve nel giorno di San Geminiano, ne ha portata 11 cm, proseguendo anche il giorno dopo con altri 24 cm e il 2 febbraio con ulteriori 13: fu quello l’inizio dello storico “nevone di febbraio 2012”.

“Le cose – commenta il meteorologo Luca Lombroso – , possiamo dirlo fin da ora, andranno ben diversamente nel 2013: a seguito di questa perturbazione infatti si espande l’anticiclone subtropicale che porterà tempo stabile e un considerevole aumento di temperatura soprattutto in montagna, dove la quota dello “zero termico” si porterà fra mercoledì e giovedì a ben 3.500 m. Anche in pianura le temperature aumenteranno, principalmente nei valori massimi, portandosi indicativamente sui 10°C circa, ovvero ben otto gradi più che oggi”.

Per gli esperti dell’Osservatorio Geofisico di Modena si profila, dunque, un San Geminiano accompagnato da bel tempo, con splendide giornate quasi primaverili in Appennino e temperature sopra la media in città, condizione ideale dunque per le cerimonie e per il passeggio in centro storico.