Si è conclusa giovedì pomeriggio l’attività criminale di una rapinatrice seriale specializzata in colpi a gioiellerie. Ad arrestarla, al termine di serrate ricerche avviate nella stessa mattinata, sono stati i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Bologna unitamente a del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro dopo che, insieme ad una complice, a volto scoperto aveva tentato una rapina a mano armata all’esercizio commerciale “ROI” (Recupero Oro Italiano) di via Mazzini a Bologna. Ad incastrarla sono stati proprio i filmati del sistema di videosorveglianza del negozio, che hanno permesso agli investigatori di identificarla senza incertezze.
La malvivente, incensurata, intorno alle 09.00 era entrata nel negozio, dove non erano presenti altri clienti, minacciando con una pistola la titolare, una 22enne bolognese che si trovava seduta dietro al bancone protetto da una vetrata antisfondamento. Fortunatamente quest’ultima, con notevole autocontrollo, di fronte alla minaccia non si è persa d’animo e, prontamente, si è spostata dalla linea di tiro dell’arma che la rapinatrice le aveva puntato contro attraverso la piccola finestrella dello sportello e mettendosi al sicuro in una stanza attigua, dalla quale ha dato l’allarme alla Centrale Operativa. A quel punto la malvivente e la sua complice – quest’ultima rimasta a fare il “palo” sulla soglia del negozio – hanno dovuto desistere dal loro proposito criminale dandosi alla fuga.
Immediatamente sono intervenute nella zona le gazzelle del Nucleo Radiomobile di Bologna che si sono poste alla ricerca delle fuggitive e, nel frattempo, gli accertamenti tecnici sui filmati e sulle tracce lasciate sul posto – condotte dalla SIS del Comando Provinciale di Bologna- hanno permesso agli investigatori dell’Arma di focalizzare le indagini attorno ad una disoccupata palermitana T.C., classe 1974, residente a Budrio.
La malvivente, intorno alle 14.30, al termine di incessanti ricerche, è stata così localizzata e bloccata nel parcheggio della locale Casa Circondariale, dove si era recata a colloquio col fratello detenuto.
Addosso e nella sua autovettura i Carabinieri hanno trovato gli indumenti utilizzati durante la rapina, mentre nell’abitazione hanno rinvenuto ulteriori oggetti ricollegabili ad altre rapine perpetrate in questa provincia fra Dicembre 2012 e Gennaio 2013, che la malvivente ha poi confessato di aver commesso per reperire il denaro necessario a comprare vario stupefacente di cui è assuntrice. Per la pregiudicata sono così scattate le manette con l’accusa di tentata rapina aggravata.
Sono attivamente in corso le ricerche della complice, allo stato ancora irreperibile, e gli accertamenti per l’identificazione degli altri correi nei precedenti colpi portati a segno (ai danni di almeno due istituti di credito della provincia ed un altro compro-oro di Bologna). Relativamente all’arma utilizzata per minacciare la negoziante, al momento non ancora recuperata, l’arrestata ha dichiarato trattarsi di una pistola giocattolo di cui si è immediatamente disfatta, gettandola in un cassonetto, subito dopo il tentativo andato a vuoto.