Grande attesa al teatro Dadà di Castelfranco giovedì 31 gennaio ore 21.00 per la personale messa in scena di Un tram che si chiama desiderio del regista Antonio Latella, allestimento che sin dal debutto ha riscosso un caloroso successo di pubblico e critica premiato nel 2012 con il Premio Ubu e il Premio Hystrio alla regia ad Antonio Latella, il Premio Hystrio all’interpretazione e il Premio Le Maschere del Teatro come miglior attrice protagonista a Laura Marinoni, il Premio Ubu e il Premio Le Maschere del Teatro come miglior attrice non protagonista a Elisabetta Valgoi.
Il testo, scritto dal drammaturgo statunitense Tennessee Williams nel 1947 è sicuramente noto al grande pubblico grazie al lungometraggio di Elia Kazan di cui sono protagonisti Marlon Brando e Vivien Leigh.
Blanche, la protagonista femminile, nel lavoro di Latella è interpretata da Laura Marinoni che con il regista napoletano ha già lavorato nel 2007 in Le lacrime amare di Petra Von Kant di R.W. Fassbinder, spettacolo con il quale ha vinto il premio Eleonora Duse.
Un cast d’eccezione che oltre alla Marinoni vede in scena Vinicio Marchioni attore che si è perfezionato alla scuola di Luca Ronconi e che deve la sua notorietà all’interpretazione de ‘Il Freddo’ nella serie televisiva ‘Romanzo Criminale’ vista su Sky; Marchioni è anche vincitore del Premio Biraghi alla scorsa edizione del Festival del Cinema di Venezia quale miglior attore per il film 20 sigarette di Aureliano Amadei.
Mettere in scena Un tram che si chiama desiderio per un regista che odia il realismo è una grande scommessa, infatti Latella dice:
“Affrontare un testo così realistico e farlo diventare un atto poetico non è facile. Non amo molto far vedere il realismo in scena. Il luogo del teatro serve d’altro, serve a mettere in moto la nostra fantasia per poter viaggiare e riflettere sulle cose quotidiane piuttosto che vedere la quotidianità in scena”. Antonio Latella, regista di fama internazionale particolarmente attivo in Germania – la sua attività si divide infatti tra Italia e Berlino – ha recentemente fondato la compagnia Stabile/Mobile, ed ha da poco concluso la sua esperienza come direttore artistico del Nuovo Teatro Nuovo di Napoli.
Lo scorso mese di ottobre, nell’ultima edizione di VIE Scena Contemporanea Festival, ha debuttato con i primi due movimenti del progetto Francamente me ne infischio in cui la figura centrale di Rossella O’Hara è lo spunto per parlare dell’America.
È sempre di America che si parla in Un tram che si chiama desiderio, allestimento che segna la sua prima collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione il cui direttore, Pietro Valenti, commenta in questo modo: “Questo spettacolo conferma una linea di lavoro: c’è una regia importante che inizia a lavorare con ERT. C’è un’idea, la stessa idea chiara con cui abbiamo iniziato nel ’94: una regia che lavora con attori che siano in grado e che siano disposti a mettersi in gioco e in discussione per il testo”.
Arthur Miller rimproverava Williams di non immergere i suoi personaggi in un concreto tessuto di circostanze storiche,per Latella proprio questa è la grandezza di T. Williams: svuotando i suoi testi da un contesto storico rende i personaggi memorabili, enormi ed universali, per sembrare a tratti eroi ed eroine delle grandi tragedie greche, dove l’eroe questa volta accetta la decadenza del vivere quotidiano senza sfidare gli dei, ma lottando con le proprie ossessioni, proprio come fa Blanche, troppo ammalata di vita per riuscire a vivere.
In lei tutto sembra menzogna, finzione, artificio ma quella maschera tragica è troppo dolorosa per non sgretolarsi e scoprire che l’urlo non è un buco in un volto di argilla ma è uno squarcio dell´anima impossibile da sopportare e che gli unici déi moderni che possono salvarla sono i medici (figure spesso presenti nei testi di T. Williams). A loro ci si affida pur di morire vivendo in un lirismo di assenze, in un ultimo tentativo disumano che obbliga e costringe ad usare tutte le forze pur di adeguare la realtà ad un ideale e vincere l´angoscioso senso di solitudine.
Per informazioni e prenotazioni: Teatro Dadà Castelfranco 059/92.71.38 – 059 91.20.911
Prevendita biglietti: Teatro Dadà Castelfranco: mercoledì venerdì e il giorno prima dello spettacolo dalle 15.30 alle 19. La sera dello spettacolo dalle ore 20.00