Si celebra oggi, 10 febbraio, il Giorno del ricordo, che intende commemorare le vittime dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. La solennità fu istituita con la legge 92 del 2004 «al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».

Le foibe – vale la pena ricordarlo – indicano le cavità geologiche tipiche della Venezia Giulia in cui vennero occultate migliaia di vittime degli eccidi perpetrati dai partigiani jugoslavi durante e alla fine della seconda guerra mondiale.

Due sono gli infoibati originari delle nostre terre che non vengono mai ricordati.

Vasco Cassinadri nativo della Tintoria di Casina, era attivo nella Milizia Portuale di Trieste, catturato dai titini venne infoibato, aveva ventisei anni. Oggi il suo nome è riportato nel monumento ai Caduti di Casina.

Remo Lugari, maestro, originario di Levizzano di Baiso, durante la guerra era impegnato nell’aeronautica italiana, colpito il suo aereo da un velivolo inglese Spitfire a Monte Nevoso a quindici chilometri da Fiume, venne catturato, ucciso e infoibato, aveva ventiquattro anni, sua moglie Alma era allora incinta. Nel tentativo di salvarsi si era gettato con il paracadute, individuato dai titini non ebbe scampo. Stessa sorte toccò al suo compagno copilota.

Storie drammatiche che ci riportano ad un periodo tragico della nostra storia.

(Fabio Filippi)