flash-mob-r-c-2Questa mattina si è tenuto un flash mob organizzato da Rivoluzione Civile che, partendo da Piazza Verdi, ha raggiunto Piazza Puntoni, cuore del mondo universitario bolognese. Con un’enorme sagoma di un aereo F35 e cartelloni che mettono in fila i costi in armamenti e guerre ed i tagli all’università, scuola ed istruzione, si è voluto mettere in evidenza il fatto che una politica diversa è possibile e ci sarebbero i fondi per finanziarla.

Mentre il governo Monti con una mano imponeva l’Imu e tagliava i fondi a scuola, università e ricerca, con l’altra acquistava due sommergibili dalla Germania e spendeva 15 miliardi per acquistare gli F35.

Il flash mob aveva l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti sul tema delle spese miltiari e della loro dura condizione. Negli ultimi anni sono calate le iscrizioni all’Università (58 mila immatricolazioni in meno) ed oggi un 19enne su tre decide di non iscriversi ad alcuna facoltà. Sono tanti i ragazzi che non accedono più a borse di studio o, pur essendo idonei, non ricevono i soldi. Solo il Governo Monti ha operato un taglio nel settore di 300 ml di euro.

Ma, contemporaneamente, si spendono 15 mld di euro per gli F35, 1 mld di euro per i sommergibili e più di 30 miliardi aggiuntivi per droni, elicotteri e sistemi digitali.
flash-mob-r-c-Al flash mob, che ha visto la partecipazione anche di tanti studenti universitari, era presente anche Francesco Maringiò, segretario dei Comunisti Italiani di Bologna che ha commentato: “oggi tutti i partiti che hanno sostenuto Monti fanno finta di non ricordare che solo poche settimane fa hanno votato anche loro per i tagli all’università e l’acquisto degli F35” ed ha aggiunto: “ogni volta che viene sparato un missile Cruise Tomahawk spendiamo 533mila euro: li potremmo impiegare per pagare lo stipendio a 40 giovani lavoratori. Così come ogni volta che lanciamo un missile Storm Shadow spendiamo attorno al milione di euro, cioè ad una cifra pari a quanto spenderemmo per pagare lo stipendio a più di 8mila ricercatori per un anno intero”.

I soldi ci sono, ma sono spesi male e solo una politica diversa è in grado di cambaire le cose. Per queste ragioni, lo slogan usato durante il flash mob è stato: taglia la guerra, costruisci il futuro.