«Ad Intesa Popolare in virtù dell’apparentamento con il Pdl sono necessari solo il 2% dei voti per eleggere i deputati, a differenza delle liste che si presentano da sole come quella di Oscar Giannino “Fare per fermare il declino” o di Magdi Allam “Io amo l’Italia” che necessitano di un 4% per poter portare i loro esponenti in Parlamento»: è quanto dichiarato da Bruno Poggi, candidato capolista in Emilia Romagna durante l’intervista a 7 Gold quest’oggi a Padova.
«Siccome è altamente improbabile che questi partiti raggiungano un risultato, votarli significa di fatto annullare la scheda» – ha continuato Poggi – «Il voto ad Intesa Popolare è utile perché rafforza la componente moderata della coalizione di centrodestra e permette l’ingresso in Parlamento italiano di persone nuove e qualificate».
Il candidato di Intesa Popolare si è espresso anche sulla situazione della sanità in Italia sottolineando che «il trasferimento con la legge Degan 1980 del servizio sanitario alle Regioni si è rivelato un completo fallimento: costi fuori controllo, corruzione diffusa, sperequazione del servizio sanitario sono gli aspetti più lampanti di tali fallimenti. Per riqualificare il servizio medico ed ospedaliero occorrono due cose: la centralizzazione dello stesso sotto l’egida del Ministero della Sanità e il controllo dei costi dei servizi da parte dei cittadini. La proposta dell’adozione del buono sanità inserita nel programma di Intesa Popolare permetterebbe ai cittadini di scegliere consapevolmente i servizi di cui necessitano, controllandone il posto e innescando un circolo virtuoso in grado di migliorare la qualità degli stessi e di ridurre contemporaneamente i costi».