«La diffusione del lavoro nero e/o irregolare ha raggiunto dimensioni tali che rischiamo l’assuefazione. Invece, dobbiamo continuare a indignarci e a reagire, sia dal punto di vista culturale che della prevenzione e repressione». Lo dichiara Pasquale Coscia, responsabile delle politiche del lavoro per la segreteria provinciale della Cisl, commentando i dati sull’attività svolta l’anno scorso dalla Direzione territoriale del lavoro. «L’ammontare delle somme recuperate (oltre 5,6 milioni di euro) dimostra – afferma Coscia – che le ispezioni “si pagano da sole” e che lo Stato copre ampiamente i costi sostenuti per l’attività di contrasto al lavoro nero e/o irregolare. Al di là dell’aspetto economico, però, – prosegue il sindacalista Cisl – conta il messaggio che viene lanciato alle imprese e ai lavoratori: lo Stato non tollera la violazione delle regole e usa i suoi strumenti per farle rispettare. È un messaggio molto importante, soprattutto in questo periodo di grave crisi economica che, secondo alcuni, giustifica coloro che prendono scorciatoie e – conclude il responsabile delle politiche del lavoro per la segreteria provinciale della Cisl – si comportano in modo scorretto nei confronti dei loro dipendenti e concorrenti».