Fabrizio_LuppiImportante contributo della Struttura Complessa di Malattie dell’Apparato Respiratorio del Policlinico di Modena, diretta dal prof. Leonardo Fabbri, agli studi sulla diagnosi e sulla prognosi dell’adenocarcinoma polmonare, la più frequente delle neoplasie polmonari che, complessivamente, sono la prima causa di morte per neoplasia nei Paesi industrializzati. I pneumologi, prof. Leonardo Fabbri e il dottor Fabrizio Luppi, assieme al il prof. Uliano Morandi, Direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Toracica del Policlinico, infatti, assieme ad altri colleghi, hanno pubblicato sulla prestigiosa rivista “Lung Cancer” di gennaio, un studio dal titolo Ruolo prognostico della clusterina in pazienti affetti da adenocarcinoma polmonare sottoposti a resezione chirurgica.

La clusterina è una proteina che risulta iper-espressa in diversi tumori maligni, compreso il cancro del polmone. I pazienti che presentano una neoplasia polmonare non a piccole cellule, compreso l’adenocarcinoma, presentano molto spesso una prognosi infausta. “Lo studio – spiega il dottor Fabrizio Luppi – analizza il ruolo dell’espressione della clusterina nel predire la prognosi dei pazienti affetti da adenocarcinoma polmonare agli stadi iniziali e che, quindi, vengono sottoposti come primo intervento terapeutico, alla resezione chirurgica della neoplasia”.

SI è trattato di uno studio retrospettivo – iniziato nel 2007 – che ha valutato 83 pazienti sottoposti a resezione polmonare completa per adenocarcinoma polmonare. Una forte produzione di clusterina è risultata essere in rapporto al grado di differenziazione della neoplasia, cioè al grado di trasformazione delle cellule neoplastiche e allo stadio di evoluzione più basso, quindi migliore per il paziente (lo stadio chirurgico I presentava una maggiore espressione di clusterina rispetto a quelli che risultavano allo stadio II al momento dell’intervento chirurgico). Ancora, nelle donne il livello di clusterina è stato più alto. Una forte presenza di clusterina ha caratterizzato un minor numero di recidive della neoplasia dopo l’intervento chirurgico e i pazienti con percentuali di clusterina più elevate hanno avuto migliori risultati di sopravvivenza.

“In conclusione – commentano i professori Leonardo Fabbri, Direttore della Pneumologia, e Uliano Morandi, Direttore della Chirurgia Toracica, entrambi esperti clinic nel campo dei tumori polmonari – i risultati di questo studio suggeriscono che l’espressione della clusterina può rappresentare un fattore prognostico indipendente in pazienti affetti da adenocarcinoma polmonare sottoposti a resezione chirurgica e può quindi costituire un utile biomarcatore per identificare quei pazienti che presentano il minor rischio di recidive e la più lunga sopravvivenza”.

Il tumore del polmone

Il tumore del polmone rappresenta la prima causa di morte per neoplasia nei paesi industrializzati. La sua incidenza è in costante e continuo aumento. In Italia il numero di nuovi casi per anno si aggira intorno ai 80-100 casi/100.000 abitanti (circa il 15% di tutte le neoplasie diagnosticate annualmente), con un tasso di mortalità di 81/100.000 nei maschi e 12/100.000 nelle donne. L’incidenza della neoplasia aumenta all’aumentare dell’età. Alla diagnosi l’età media dei pazienti è 60 anni; oltre un terzo di nuovi casi è diagnosticato in soggetti di età superiore ai 70 anni. La maggior parte di tali neoplasie sono rappresentate dall’adenocarcinoma polmonare.

Il Registro Tumori delle province di Modena e Parma ci informa che nell’anno 2010, l’incidenza di neoplasie polmonari è risultata essere di 98/100.000 abitanti negli uomini e di 39/100.000 abitanti nelle donne, con una mortalità di 74/100.000 negli uomini e di 31/100.000 nelle donne

In sintesi a Modena vi sono circa 530 nuovi tumori polmonari l’anno e 365 morti per tumore all’anno. L’incidenza dell’adenocarcinoma polmonare è risultata essere di circa 140 nuovi casi/anno per gli uomini e di 65 nuovi casi/anno per le donne.